Gli avvocati del manager rimasto coinvolto nell'inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria: «È una ulteriore conferma della tesi difensiva circa l'infondatezza delle contestazioni mosse nell’ambito dell'operazione Planning»
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«Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha accolto il gravame cautelare presentato dai procuratori della società All In del dottor Gianluca Taverniti a seguito del rigetto della richiesta di restituzione del patrimonio aziendale avanzata dinanzi al Gip di Reggio Calabria». È quanto si legge in una nota degli avvocati Antonio Romeo e Caterina Fedele del Foro di Palmi, che difendono l'ex manager di Eurospin Sicilia, Gianluca Taverniti, finito nell'inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria, denominata "Planning".
«A seguito della ritenuta insussistenza del fumus dei reati contestati al Dott. Gianluca Taverniti rappresentante legale della All In Srl, nonché ex manager di Eurospin Sicilia S.p.a., già dichiarata dallo stesso Tribunale reggino a seguito del proposto Riesame e confermata dalla Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, in data odierna giunge una ulteriore conferma della tesi sostenuta dai Difensori del Taverniti circa l'infondatezza delle provvisorie contestazioni mosse allo stesso nell’ambito dell'operazione Planning della Procura di Reggio Calabria», si legge ancora nella nota
di cui è proprietario nonché amministratore unico il dott. Taverniti che ottiene così il totale annullamento del provvedimento ablatorio e la restituzione del compendio aziendale. Grazie alla decisione assunta dal Tribunale del Riesame dunque la All IN Srl potrà tornare ad esercitare la propria attività di consulenza, attività sempre svolta in totale trasparenza e professionalità», prosegue la nota.
«Gli Avvocati Romeo e Fedele, soddisfatti per l'ennesimo positivo risultato ottenuto per l'ex manager di Eurospin hanno dichiarato che l’esito della fase cautelare segna definitivamente il tracollo della ipotesi accusatoria contestata al Taverniti Gianluca riferita a gravi fatti mai però esistiti ed a condotte parimenti mai consumate dal loro assistito», conclude la nota.