Temevano che l’ex presidente Giampaolo Bevilacqua rientrasse in Sacal come le “blatte che anche quando le mandi via poi restano le uova”. Ad intrattenere la conversazione il presidente Massimo Colosimo e la responsabile dell’ufficio legale Ester Michienzi attualmente agli arresti domicilairi nell’ambito dell’inchiesta Eumenidi condotta dalla Procura di Lamezia ed eseguita dalla Guardia di Finanza. Il timore era in particolare che Bevilacqua, condannato a 4 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, riuscisse a fare leva sul direttore generale Mancuso che definivano “lo yes man”.


Colosimo ammetteva poi di essere stato già contattato sulla vicenda dal consigliere regionale Mimmo Tallini che all’epoca delle intercettazioni, nel 2015, frequentava assiduamente, asseriscono Michienzi e Colosimo, Giampaolo Bevilacqua.


Bevilacqua, indagato per peculato si sarebbe fatto promotore di più nominativi da assumere nella società aeroportuale. Ma non solo. Le indagini effettuate all’epoca in cui era presidente facente funzioni della Sacal hanno portato a riscontrare come si sarebbe fatto rimborsare le spese di benzina per recarsi al lavoro pur vivendo a Lamezia. Più di 2 mila e 200 euro per un periodo di tre mesi.

 

Tiziana Bagnato