Il lametino era stato condannato in secondo grado alla pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione nel processo Nuove leve. Ora la Corte d'appello dovrà ripronunciarsi
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La seconda sezione penale dellaCorte di Cassazioneha annullato con rinvio la condanna inflitta a Vincenzo Giampà, inteso il Chamacho, nell'ambito del processo Nuove leve. Era stato condannato alla pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione poiché ritenuto responsabile, nei due gradi di giudizio, di estorsione alle bancarelle durante le feste patronali di Nicastro. Nella tarda serata di ieri la sentenza che ha accolto il ricorso proposto dal difensore di fiducia, avvocato Giuseppe Spinelli del foro di Lamezia Terme.
Vincenzo Giampà era rimasto coinvolto nell’operazione Nuove leve, riguardante la supposta riorganizzazione della cosca Giampà dopo gli arresti effettuati nelle operazioni di Medusa e Perseo, e la relativa attività delinquenziale. Il procuratore generale aveva invece chiesto l’inammissibilità dell’impugnazione, in considerazione della doppia conforme condanna che aveva riportato dinanzi al gup ed alla Corte di appello di Catanzaro.
La Corte di appello di Catanzaro dovrà dunque procedere a rivalutare la posizione di Giampà alla luce dei rilievi difensivi accolti dai Giudici di legittimità, ove è stato riscontrato un vizio motivazionale decisivo sulla valutazione di attendibilità dei collaboratori di giustizia, la cui credibilità è stata infine considerata insufficiente dalla Corte di Cassazione.