Si tratta di 43 uomini e 10 minori tutti di origine pakistana. Fermati i presunti scafisti, si tratta di due cittadini ucraini
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Poche ore dopo lo sbarco di Roccella Jonica, nella prima mattinata dell’8 giugno un velivolo della Guardia di finanza del Comando operativo aeronavale in missione di controllo avanzato sul mare Jonio, ha allertato il dispositivo di sorveglianza, segnalando un'altra imbarcazione a vela a una trentina di miglia marine dal mare territoriale italiano, in navigazione con rotta verso le coste nazionali che appariva sospetta.
Due unità navali della Guardia di Finanza, una del Roan di Vibo Valentia e una del Gruppo aeronavale di Taranto, hanno preso immediatamente il mare, hanno individuato il natante, un monoalbero di una quindicina di metri, costantemente monitorato dagli elicotteri della Sezione aerea della Guardia di finanza di Lamezia Terme, lo hanno, quindi, intercettato attorno alle 18 dell’8 giugno, quando aveva varcato il limite delle acque territoriali nazionali, a largo della Calabria.
I finanzieri hanno trovato a bordo, stipati sottocoperta, 53 migranti, (43 adulti 10 minori tutti di sesso maschile, di probabile origine pakistana) e all’esterno, al timone, due cittadini ucraini, sospetti scafisti.
I militari hanno preso in custodia gli ucraini e condotto sotto scorta la barca a vela al porto di Crotone dove sono giunti questa mattina, per le operazioni di identificazione e di assistenza sanitaria.
Dalle prime informazioni sarebbero partiti alcuni giorni fa dalla Turchia e tutta la navigazione è stata condotta in modo da raggiungere l’Italia nell’arco notturno fra sabato e domenica, con l’evidente speranza di trovare meno controlli, portare a termine senza problemi il traffico e consentire agli scafisti di dileguarsi per perpetrare nuovi ingressi di stranieri.
I presunti scafisti saranno verosimilmente sottoposti ad arresto, l’imbarcazione sequestrata e i migranti condotti nelle strutture di accoglienza per gli adempimenti del caso.