«Non ci arrenderemo mai. Se non fossi stata costretta a mettere in salvo la mia bambina sarei rimasta in Ucraina a combattere». La guerra in studio, riflessa negli occhi e nelle lacrime di Elvira, giovane fotografa e media manager arrivata in Calabria con la figlia. Oggi Elvira, con il suo carico di dolore, è stata la protagonista di Prima della notizia, il format di approfondimento giornalistico quotidiano, rigorosamente live, che precede il Tg di LaC. In studio, Pietro Comito ed Enrico De Girolamo, che grazie a un interprete hanno intervistato Elvira chiedendole di raccontare cosa ha vissuto e cosa sta vivendo ora che è in salvo in Italia.

«Non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci», ha detto Elvira, quando le è stato fatto notare che molti vedono questa come unica soluzione che possa evitare nuove morti, considerata la disparità delle forze militari in campo.

«Non possiamo arrenderci, l’Ucraina è la nostra casa, la nostra terra, e noi stiamo combattendo per la nostra libertà. Ogni giorno preghiamo che questa guerra finisca». Parole decise ma dette sempre con gli occhi bagnati di lacrime e un fazzoletto di carta stretto nelle mani.

«La mia vita era felice. Andavo al lavoro, passavamo il tempo libero divertendoci, facevamo le cose normali che si fanno in una grande città. Poi all’improvviso tutto è finito». Ma se le si chiede cosa prova nei confronti degli invasori, Elvira non esprime odio. «Non odio i russi, ma provo tanta rabbia per quello che sta succedendo, perché vorrei che i nostri popoli vivessero in pace».

Obbligata la decisione di fuggire, «per salvare la mia bambina», dice. Il papà della bimba, invece, è rimasto in Ucraina e insieme ad altri volontari pattuglia il quartiere in cui vive avvisando le autorità di guerra in caso di avvistamento del nemico o movimenti sospetti. Una famiglia divisa come altri milioni di famiglie ucraine, con i profughi – quasi esclusivamente donne, anziani e bambini - che in totale sono arrivati a sfiorare la cifra di 4 milioni.
Ecco il video con l’intervista