A poche ore dall’efferato delitto di Cassano gli investigatori tentano di ricomporre ogni tassello sulle modalità dell’agguato. La vittima Antonella Lopardo, 49 anni, del posto, era a cena con il marito Salvatore Maritato, con precedenti alle spalle, quando d’un tratto avrebbero sentito bussare alla porta.  Prima di aprire, tuttavia, la donna si sarebbe avvicinata alla finestra laterale (con una griglia in acciaio) del fabbricato a un solo piano in un’area rurale. Probabilmente il killer, individuata la sagoma avrebbe aperto il fuoco. La 49enne è stata dunque raggiunta da una scarica di colpi (kalashnikov – calibro 7.62 – AK 47), poi si è accasciata a terra in una pozza di sangue. Subito dopo il sicario avrebbe abbandonato il campo.

Le modalità dell'agguato a Cassano

Ad attenderlo ci sarebbe stato un complice in auto. Compiuto il delitto dei due si sono perse le tracce. I carabinieri della compagnia di Cassano, coordinati dal Capitano Michele Ornelli, si sono recati sul posto, hanno perimetrato l’area per i primi rilievi. Sul luogo dell’omicidio si è recato anche il comandante provinciale il colonnello Agatino Saverio Spoto e il medico legale per un primo esame esterno.

Non riconosciuti i sicari

È stato sentito il sopravvissuto al fine di assumere un primo orientamento circa le ragioni dell’agguato. L’uomo non avrebbe fornito indicazioni significative, né è riuscito a riconoscere i sicari a causa del buio. Tra le ipotesi prevalenti la tesi secondo cui il vero destinatario dei killer fosse proprio Salvatore Maritato, coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia Omnia nel 2000. Il fascicolo è stato trascinato presso la procura distrettuale antimafia di Catanzaro. I due erano in casa da soli. La figlia vive al Nord e appresa la notizia è subito scesa a Cassano. Disposto l’esame autoptico.