Si è articolato sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione il dibattito che ha aperto l’evento “Paxinterrae”, la due giorni promossa dalla cooperativa Pathos di Caulonia, Jimuel onlus Internet medics for life, Cncm coordinamento nazionale, Ufficio Migrantes Diocesi di Locri-Gerace, Comune di Caulonia, Comune di Benestare (titolari di progetti di accoglienza Sai) e dal Servizio centrale nazionale

Al confronto, moderato da Paola Bottero, direttore strategico del network LaC (media partner dell’evento), hanno partecipato il sottosegretario Wanda Ferro, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, l’ex vescovo della diocesi di Locri-Gerace Giancarlo Bregantini, Pier Viriglio Dastoli, presidente del movimento Europa Italia e in collegamento monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei. Proprio quest’ultimo ha subito rivolto un pensiero al tragico naufragio dello scorso giugno al largo delle coste di Roccella Jonica. «Quelle persone potevano essere salvate? – si è chiesto il vescovo - La pace è possibile, noi dal basso siamo gli artigiani della pace che dobbiamo costruire, i governanti devono anteporre la ragione e non gli interessi geopolitici».

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In rappresentanza del governo è intervenuto il sottosegretario Ferro. «Stiamo facendo un grande lavoro, che spero sia valutato senza pregiudizio ideologico. Dobbiamo rafforzare il dialogo tra conoscenze e culture diverse. Vivere insieme rispettando e valorizzando le differenze deve essere il nostro obiettivo – ha ribadito - Il tema della migrazione va affrontato fuori dalle ipocrisie. I trafficanti di uomini non possono più gestire i flussi migratori. Il nostro Governo sta affrontando il tema in modo pragmatico costruendo un nuovo ruolo dell’Italia in Europa attraverso un approccio paritario che punta a garantire il diritto dei popoli a non emigrare per ragioni economiche. Siamo per un’immigrazione legale e sicura, l’unica capace di garantire accoglienza e integrazione».

Di pensiero opposto l’analisi del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri: «Che ci siano lavoratori migranti irregolari che lavorano nei campi lo sappiamo tutti. Parliamo di persone con loro diritti, religioni e umanità, ma che vengono trattati come schiavi. Lo vedo solo io o lo vediamo tutti? – ha rimarcato il sindacalista - Non siamo tutti d’accordo che la pace sia il bene primario sul quale muoverci. Lo vediamo nelle decisioni assunte dall’Europa e dal nostro Governo».

Quindi l’affondo: «Bisogna abolire la Bossi-Fini perchè ha dimostrato tutti i suoi limiti ed è stata un fallimento. Consiglio la visione del film “Io capitano” di Matteo Garrone ai nostri politici. Perché non riusciamo a superare la conflittualità? Negli ultimi anni c’è stato un individualismo esasperato. Durante la pandemia avevamo visto grandi esempi di solidarietà e un’Europa diversa. Abbiamo dimenticato tutto. Da anni assistiamo a un tentativo di attuare la disintermediazione sociale. Da dove ripartire? Far diventare i fantasmi delle persone, c’è tanta gente che non vediamo, perché sono migranti, precari o perché ci giriamo dall’altra parte. Dobbiamo ripartire da qui per cambiare le cose. Il nostro deve essere un impegno costante».

Calorosa l’accoglienza riservata dal pubblico cauloniese a monsignor Bregantini, per tanti anni alla guida della Chiesa della Locride. «La pace è il grande sogno di Dio ed è il messaggio più grande di tutta la Bibbia, ma dobbiamo essere sinceri – ha ammesso - Tante cose sull’immigrazione non sono vere come sono state descritte. C’è il dramma di Cutro e la realtà positiva di Riace. A Cutro è stato sbagliato il metodo usato, Riace invece lo ha indovinato ma non sempre è stato capito. Dai rappresentati del Governo c’è stata una forte opposizione al sogno di Riace. Dobbiamo dire grazie all’esempio di coraggio e speranza di Mimmo Lucano. Quella è l’integrazione da attuare e l’idea di pace su cui andare avanti. Ci sono stati errori tecnici altrove, ma la linea politica è quella di essere accoglienti in modo positivo tramite un borgo in cui gli asili sono pieni di bambini che trovano nuove speranze. Cutro no, Riace sì». Bregantini ha poi ricordato le varie cooperative che ha contribuito a fondare nella Locride, dal Goel al Bonamico. «Abbiamo creato tanti punti – ha espresso - ci è mancato il creare una linea comune per mettere in rete tutte le esperienze».

Per il presidente del movimento Europa-Italia Pier Viriglio Dastoli «Non ci può essere pace senza giustizia e non ci può essere giustizia senza pace. I migranti fuggono dalle guerre. Il diritto a migrare è un diritto fondamentale internazionale. Abbiamo tutti il diritto di migrare. Oggi ci sono 120 milioni di richiedenti asilo nel mondo, solo una piccola parte sono in Europa. Dobbiamo essere tutti costruttori di pace». Oltre agli ospiti programmati nei dibattiti, presenti in platea e presentate al pubblico persone ed enti quotidianamente attivi nel sociale e nell’accoglienza. Spazio anche a un riconoscimento simbolico consegnato dalle cooperative alla Guardia Costiera di Roccella Jonica, impegnata da anni a salvare in mare vite umane.

Al termine della serata tre bambini dei progetti di accoglienza originari del Marocco e della Nigeria hanno lanciato in mare all’interno di una bottiglia il loro messaggio di pace. A fare da cornice alla manifestazione anche musica, danza e cibo etnico. Il Teatro a Mare di Caulonia è diventato un piccolo villaggio di incontro e riflessione, prospiciente le acque del mar Jonio che da millenni assiste allo svolgersi incessante di storie e di storia, di uomini e popoli in cerca del proprio destino, tra la genialità delle opere e la “banalità del male”, tra straordinari slanci di umanità e pensiero creativo e la grettezza distruttiva di ogni guerra.