Dedicata a San Benedetto la prima cattedrale d’acciaio in Italia, bagno di folla a Lamezia

FOTO-VIDEO | Oggi la cerimonia alla presenza del segretario di Stato Vaticano Parolin e del progettista di fama internazionale Paolo Portoghesi

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di Tiziana Bagnato
25 marzo 2019
20:49

«Se la terra cerca di raggiungere il cielo non fa altro che portare fino in fondo una profonda vocazione legata alla nascita stessa dell’uomo». Con queste parole Paolo Portoghesi, architetto di fama internazionale, sintetizza poco prima della consegna della chiavi al segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, la magnificenza della Chiesa da lui progettata e dedicata a San Benedetto facendo riferimento in particolare ai due campanili, alti 40 metri, ispirati al capolavoro di Gaudí, consacrato da Benedetto XVI nel 2010.

 


La cattedrale, che verrà ultimata entro giugno, è il simbolico segno di congiunzione tra i tre ex comuni e ha visto la partecipazione per la sua dedicazione di migliaia di fedeli, curiosi, testate giornalistiche. Un vero e proprio evento non solo da un punto di religioso ma anche architettonico. Quella dedicata ieri a San Benedetto è la prima cattedrale italiana costruita quasi interamente in acciaio.

 

«Tutta la struttura in elevazione della sala di preghiera è di acciaio e anche i campanili». Ma non è questa l’unica particolarità. «Ho realizzato - spiega Portoghesi - una delle aspirazioni del Papa, quella di inserire il crocifisso sopra l’altare in modo che possa essere visto sia dai sacerdoti che dai federli».

 

La costruzione, iniziata nel 2016, comprende un insieme di funzioni religiose e caritative e un auditorium che può ospitare 800 persone e anche essere diviso in varie sale per riunioni.

 

«La centralità dell’altare - aggiunge l’architetto - e la visibilità fin dall’ingresso dei sacri segni: l’altare il Tabernacolo e il Fonte Battesimale, rispondono alle esigenze della liturgia rinnovata dal Concilio Vaticano II, pur mantenendo alcuni elementi, come l’abside e la simmetria dell’organismo, caratteristici della tradizione millenaria della Chiesa Cattolica».

 

Presenti alla cerimonia una folta delegazione di vescovi calabresi, mentre a consegnare le chiavi è stato l’ingegnere lametino Francesco Stella che ha diretto i lavori. Presenti autorita militari e istituzionali ed esponenti del mondo politico.

 

Giornalista
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