Il gup di Catanzaro, in rito abbreviato, accoglie quasi tutte le richieste della procura riguardo a un'indagine che ha visto coinvolta la società informatica Sirinformat: 6 anni per Domenico Quaglio. Assolta Jessica Filice
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È stata emessa nella giornata di oggi la sentenza di primo grado contro Domenico Quaglio, due finanzieri e altri imputati, accusati a vario titolo di accesso abusivo ai sistemi informatici e associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
Il giudice ha sostanzialmente accolto quasi tutte le richieste di condanna. Nello specifico, Domenico Quaglio, avvocato e riconducibile alla società informatica Sirinformat, è stato condannato a sei anni di carcere, i due finanzieri di Cosenza, Ercole Iorio e Antonio De Fazio rispettivamente a cinque anni di reclusione, l'ex consigliera comunale di Rende, Maria Grazia Bafaro è stata condannata a 4 anni e 8 mesi di carcere. Germano Filice invece ha patteggiato a 3 anni con conversione della pena in lavoro di pubblica utilità. Assolta, inoltre, Jessica Filice da tutti i capi d'imputazione.
Gli imputati infine sono stati condannati al risarcimento nei confronti delle parti civili, INPS (tutti i condannati) e MEF (solo i finanzieri) da liquidarsi in separato giudizio civile.
Quali erano state le richieste di condanna per Quaglio e gli altri imputati
Per Domenico Quaglio, Ercole Iorio e Antonio De Fazio la pubblica accusa, rappresentata dal magistrato di Catanzaro Saverio Sapia, aveva chiesto 9 anni di carcere ciascuno. Sei anni di reclusione erano stati invocati per Maria Grazia Bafaro, mentre 3 anni erano stati richiesti per Jessica Felice.
L’udienza | Dati informatici rubati in cambio di denaro, chiesti 9 anni di carcere per l’avvocato Quaglio e i due finanzieri cosentini
Le indagini
L'indagine riguarda una presunta associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, in quanto le persone coinvolte, nello specifico gli esponenti delle Fiamme Gialle, sarebbero entrate in maniera non autorizzata nei sistemi informatici.
Per il pubblico ministero Saverio Sapia, la società informatica Sirinformat, operante nell’area urbana di Cosenza, si sarebbe avvalsa della mediazione di Iorio e De Fazio per estrapolare una mole di dati relative a persone fisiche e giuridiche, attraverso accessi abusivi a un sistema informatico, a fronte del corrispettivo di rilevanti somme di danaro.
Per la procura di Catanzaro, i dati illecitamente estratti sarebbero stati, successivamente, commercializzati dalla società informatica, con un considerevole incremento del proprio fatturato.
Il collegio difensivo è così composto: Jessica Filice e Germano Filice difesi dagli avvocati Cesare Badolato e Francesco Bruno. Maria Grazia Bafaro è difesa dall'avvocato Cesare Badolato. Domenico Quaglio è assistito dall'avvocato Enzo Belvedere, mentre Ercole Iorio è difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Pierluigi Pugliese. Antonio De Fazio, infine, è difeso dagli avvocati Maria Francesca Colistra e Roberto Le Pera.