Dopo la decapitazione della statua della Madonna col Bambino a Briatico un altro gesto sacrilego in Calabria. Lo sdegno della comunità
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Statuine rotte, altre rovesciate, altre ancora rubate. Un vero e proprio raid vandalico. È quanto accaduto al presepe di Curinga e che ha lasciato attonita ed indignata tutta la comunità oltre ad avere causato la chiusura anticipata del presepe stesso. A denuciare l’accaduto una delle volontarie che lo cura.
«È grave che oggi esistano ancora persone capaci di commettere un gesto così aberrante come quello di danneggiare il nostro presepe. I curinghesi hanno apprezzato i segni del Natale presenti in tutto il paese, specialmente il presepe che nasce da uno spirito di generosità ed amore per questa terra. Rovinare il presepe – commenta il Movimento – significa non solo e non tanto danneggiare un bene di tutti, ma colpire la nostra comunità».