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Dopo il nostro pezzo di stamattina in merito ad una manifestazione d’interesse che “promuove una indagine esplorativa di mercato finalizzata all'eventuale affidamento di un'azione dì marketing territoriale relativamente a Expo nei territori 2015 -progetti storie di bergamotto e sapere di cipolla”. Ci sono giunte informalmente giustificazioni da Union Camere Calabria sulla iper veloce procedura di affidamento adottata. Una procedura attuata nei giorni festivi e con la velocità della luce rispetto ai tempi che la trasparenza e la correttezza imporrebbero. Intanto ci hanno chiesto la rettifica sul passaggio relativo alla inserzione sui quotidiani locali a manifestazione scaduta, quella pubblicazione, ci fanno sapere dalle parti di Union Camere Calabria, non era finalizzata a promuovere la manifestazione d’interesse in questione ma bensì un’altra misura. Bene, ne prendiamo atto. Anche se, la pubblicazione rimane confusa. Tuttavia, rimane il nocciolo della questione che abbiamo denunciato: perché dare poca trasparenza ad una iniziativa che prevede la spesa di quasi 100 mila euro? L’urgenza e il rischio di perdere i finanziamenti, la risposta che ci è stata fatta pervenire. No, una risposta del genere non basta per giustificare un metodo che ha sacrificato trasparenza, correttezza, uguali condizioni per tutte le aziende a partecipare ad un bando pubblico. Anzi, proprio l’urgenza, e lo scarso margine di tempo per proporre soluzioni di qualità, avrebbero dovuto suggerire di dare massima pubblicità a quella manifestazione d’interesse. Ciò non è avvenuto. Sarebbe opportuno a tal proposito che, Union Camere, rendesse noto quante sono state le aziende che hanno aderito alla manifestazione d’interesse e a quale di esse è stata aggiudicato il lavoro. Vorremmo capire chi, come e quando si è assunto la responsabilità, per rispondere ad un criterio d’urgenza, di restringere la trasparenza e la visibilità di un bando. Così vanno le cose ci ha detto qualcuno, così fan tutti ci ha detto qualcun altro. Ecco, forse se le cose cominciassero ad andare diversamente, questa Regione e le sue istituzioni renderebbero più credibili le chiacchiere sulla meritocrazia e sul rispetto delle regole di mercato. Attendiamo dunque risposte formali e convincenti sui veri motivi che hanno reso poco trasparente questa procedura, e soprattutto aspettiamo di capire chi e quante aziende hanno partecipato alla “chiamata” di Union Camere.
Pa.Mo.
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