I fatti che hanno determinato una presa di posizione inedita e comunque coraggiosa del Consiglio dell’Istituto comprensivo satale Alcmeone, ieri pomeriggio, sono chiari e inequivocabili.

Il Comune di Crotone solo ad inizio scolastico già avviato, ha bandito gara per il servizio mensa nelle scuole di pertinenza (infanzia e primarie che ne hanno fatto richiesta); la base d’asta a pasto individuata è stata di 4,35 euro (lo scorso anno era 4.10; giusto per fare un raffronto, ad Isola Capo Rizzuto lo scorso anno era 3,90 € e questo anno è stata portata a 5 euro, infatti è stata aggiudicata).

La gara a Crotone è andata deserta. Ancora prima che si chiuda il nuovo invito inoltrato a 4 aziende (quindi con procedura diversa dal precedente bando che scade il prossimo 17 ottobre), gli istituti che hanno garantito il tempo pieno alle famiglie che hanno iscritto i propri bimbi, stanno letteralmente impazzendo per gestire i bimbi che portano da casa panini o poco altro. E qui è entrato in gioco il Consiglio di istituto dell’ I.C. Alcmeone che, come anticipato, ieri ha dato parere ufficiale positivo e deliberato a favore di una iniziativa che farà certamente discutere: la scuola (in ambo due i plessi della sede centrale e di Via Saffo) autorizzerà l’uso dei locali per l’iniziativa messa in campo dai genitori che hanno contrattato con un privato di inviare i pasti secondo costi e modalità che hanno anche immediatamente individuato l’impossibilità/non volontà di molti genitori di aderirvi.

Come funzionerà il catering

A costo base di 5 euro (con la possibilità di avere anche l’opzione 2.50 con solo primo o solo secondo) un catering privato invierà pasti e servizi a scuola per chi avrà pagato anticipatamente il ticket distribuito ai bimbi. A patto che si rispettino alcune condizioni: il catering deve farsi carico della distribuzione e successiva raccolta dei packaging vuoti con relativo smaltimento dei rifiuti (significa che la scuola gli “presta” la sala mensa ma sarà doveroso riconsegnarla senza rifiuti all’interno così come gli viene consegnata). E tutto ciò, va da se, prevede la fondamentale presenza di una persona o due, sarà il catering a decidere.

Dunque la/e persona/e che resterà/resteranno lì un paio di ore, per la consegna di un primo turno, raccoglieranno, consegneranno, ed al secondo turno, raccoglieranno e porteranno e “si libereranno” anche della spazzatura. Poi se i reali aderenti saranno di un numero esiguo (tipo 30/40 bambini) è stato pure previsto che si possa fare realmente un unico turno. Altra condizione sine qua non è che solo i partecipanti alla “mensa” siano autorizzati a ricevere il pasto da fuori; gli altri genitori che decideranno, per motivi vari, di non aderire all’iniziativa, devono/possono continuare a mettere nello zaino del loro figliolo il pasto già dalla mattina, così come sta già accadendo. Nessun ingresso in vari orari sarà consentito per portare cibo. La scuola, è stato specificato in Consiglio d’Istituto, non può far fronte ad un andirivieni continuo di genitori che consegnano il pasto dall’esterno, anche perché non c’è il personale Ata sufficiente, oltre che rischiare di incorrere in ulteriori ed immancabili “condizioni igieniche” difficilmente rispettabili.

Che la prof Anna Iannone, nuovo dirigente scolastico dell’Istituto da questo anno, abbia aperto a tutto ciò, è certamente frutto dell’intenzione di incalzare il Comune ad ottemperare all’esigenza di mettere a disposizione nel più breve possibile, servizi che, diciamolo, dovrebbero già essere assicurati ad inizio anno. Non è proprio il caso infatti di approfondire che in altre scuole di altri comuni si sono affrontate, per tempo, dinamiche e soluzioni circa il rialzo dei costi di materia prima (non solo il cibo, a cui bisogna poi aggiungere la somministrazione dei pasti da servire ai bambini che non sono in grado di farlo, chiamasi scodellamento; piuttosto che sui costi che sempre l’azienda somministratrice che vince il bando deve affrontare in termini di mezzi di trasporto).

Manca anche il servizio di trasporto scolastico

Quello che infatti deve essere inesorabilmente considerato è che le scuole primarie di Crotone non hanno ancora né il servizio di trasporto scolastico dalle e per le periferie, e nemmanco quello, ancora più delicato, del servizio di assistenza ai bimbi disabili, anche se i fondi per questo ultimo sono stati trasferiti all’amministrazione comunale già da marzo scorso.

Senza considerare lo stato dei sistemi di riscaldamento e l’assenza totale di riserve idriche, giusto per citare i due fattori che solo nello scorso anno scolastico hanno determinato la chiusura delle scuole almeno per un paio di settimane. Eppure il sindaco Vincenzo Voce e più di qualche assessore che si è scelto in questa avventura amministrativa, provengono proprio dal mondo della scuola.