Il commissario Cataldo Calabretta risponde ai primi cittadini che denunciano disservizi nell'erogazione dell'acqua: «L'obiettivo che stiamo perseguendo è un sistema integrato che bypassi i Comuni, molti dei quali morosi»
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«Con il rilancio di Sorical finalmente pubblica, quella che si apre davanti alla Calabria è una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo. Con questo atto di responsabilità si apre per la gestione efficace ed efficiente dell’acqua della nostra terra uno scenario del tutto nuovo, un orizzonte invocato ed atteso da 25 anni. Quando la Calabria abbandonerà il primato di unica regione che non ha ancora attivato il servizio idrico integrato, ci sarà l’accorpamento di un unico schema coordinato di servizi, che consentirà di avere un rapporto diretto con i cittadini, bypassando i comuni, molti dei quali come è noto sono morosi».
È quanto afferma il commissario Sorical, Cataldo Calabretta, rispondendo ai sindaci calabresi che questa mattina si sono riuniti a Lamezia Terme per una mobilitazione unitaria. I primi cittadini hanno diffidato la società e chiedono che si predisponga nel più breve tempo possibile un piano di gestione idrico.
«Comprendiamo il disagio di quei cittadini -continua Calabretta - che si vedono negare un bene prezioso come l’acqua potabile, ma non si può attribuire a chi oggi amministra i Comuni, o peggio a chi deve gestire la rete idrica, responsabilità che hanno radici antiche a causa dell’assenza in Calabria di un gestore industriale del servizio idrico integrato».
«Nel periodo estivo vi è un maggiore consumo idrico da parte dei cittadini spesso non giustificato neppure dall’incremento della popolazione. Questo fenomeno, infatti, lo registriamo già tra fine maggio e i primi giorni di giugno e notiamo che scompare in occasione delle giornate di pioggia, quando i nostri serbatoi sono colmi. È il chiaro segnale che l’acqua potabile viene utilizzata per un altro fine: annaffiare giardini e piccoli orti, riempire piscine. Un fenomeno molto diffuso, soprattutto in quelle zone residenziali con molto verde. Le criticità di questo periodo si registrano anche per le alte temperature; per la siccità che ha colpito parte della Sila con cali importanti della Sorgenti, in alcuni casi anche del 30%; per gli eccessivi prelievi di acqua spesso non autorizzati dai fiumi, per i furti d’acqua dalle condotte lunghe ben 6000 chilometri».
«La Calabria - afferma il commissario – ha bisogno di grandi investimenti e di una diversa organizzazione nella gestione del servizio idrico. Basta guardare cosa accade nelle altre regioni in questo settore per capire i ritardi accumulati e le occasioni mancate. Le gestioni comunali del servizio idrico sono decadute per legge oltre 6 anni fa, negli ultimi 30 anni non è stato investito un euro per sistemare le reti idriche, le fognature e ciò ha generato un sconquasso economico, finanziario e tecnico. La necessità di voltare pagina è impellente, ma questo non vuol dire fare un salto nel vuoto. È fondamentale superare l’attuale gestione che vede Sorical grossista dell’acqua e i 400 Comuni gestori delle reti idriche, fognarie e dei depuratori, atteso che i Comuni non possono gestire direttamente il servizio. Per arrivare in maniera definitiva al gestore unico del servizio idrico integrato ci sarà ovviamente un periodo transitorio nel quale il vecchio sistema continuerà ad esistere man mano che si implementa il nuovo. Per decenni si è continuano a non chiedere il pagamento dei canoni idrici (anche in cambio dei voti ai cittadini) solo ora si scopre che il settore è in default perché i costi e gli investimenti devono trovare copertura finanziaria dalla tariffa che pagano i cittadini per il servizio ricevuto?».
«L’elenco delle cose non fatte potrebbe continuare ma è inutile insistere perché recriminare sul passato non ha più senso. In questi giorni in Sorical si sta lavorando per ottemperare a quanto prevede la legge affinché si possa arrivare nelle prossime settimane alla pubblicizzazione della società in modo tale da mettere l’Autorità Idrica calabrese nelle condizioni di poter affidare il servizio alla nuova Sorical. Certo, facciamo questo a tempo scaduto, perché chi doveva farlo in passato si è fermato agli annunci - conclude Calabretta - ed è scappato dalle responsabilità. Oggi in quello che facciamo ci mettiamo la faccia e ci assumiamo la responsabilità di portare a compimento una riforma attesa da decenni, sopratutto per non perdere i finanziamenti che l’Europa mette a disposizione».