L'ospedale di Gioia Tauro ha riaperto le porte ai malati di Covid, dopo la chiusura del reparto che li aveva ospitati fino all'inizio dell'estate. Lo aveva annunciato qualche giorno fa del sindaco della città del porto, Aldo Alessio, e da ieri mattina l'Unità operativa di medicina del Giovanni XXIII è stata riconvertita in reparto Covid. Una decisione necessaria, imposta dall'aumento dei contagi in provincia di Reggio Calabria e la contestuale saturazione dei posti letto al Grande ospedale metropolitano. 

Secondo quanto si è appreso almeno per il momento verranno allestiti 20 posti letto, in attesa di acquisire altro personale, per evitare il trasferimento fuori provincia o regione, dei pazienti reggini, essendosi ormai saturata la capacità recettiva del Grande ospedale metropolitano. Già da alcuni giorni, infatti, diversi pazienti sono stati trasferiti dal presidio sanitario reggino (ma anche da quello di Vibo Valentia) all'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, per l'impossibilità di ricovero al Gom. 

Un ritorno in trincea, quindi, per i sanitari che fino all'inizio dell'estate avevano operato all'ospedale di Gioia Tauro nel reparto Covid, che aveva a disposizione 40 posti letto. Un ritorno alla normalità che è durato ben poco. Il 13 luglio scorso, infatti, il commissario dell'Asp di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi insieme al sindaco Alessio avevano riaperto le porte del reparto di Medicina, ma già a metà agosto era giunta la notizia di una imminente riattivazione del reparto ai malati di Covid, a fronte delle difficoltà del Gom che avevano portato all'inizio dei trasferimenti dei pazienti reggini verso altri ospedali della regione.