Al grido "libertà, libertà" è andata in scena questa sera a Catanzaro una manifestazione di protesta contro l'adozione da parte del Governo del decreto che rende obbligatorio l'uso del green pass nei luoghi pubblici al chiuso e ad alcuni eventi all'aperto. Una piazza assai composita ma tutti uniti nella strenua difesa della libera scelta di non vaccinarsi e di non essere, quindi, per questo sottoposti a vincoli.

No vax, no green pass

Gli organizzatori ci tengono a sottolineare che non si tratta di una manifestazione no vax ma il confine, in piazza, diventa davvero tanto labile che nelle stesse parole dei manifestanti i due piani si sovrappongono e si confondono nell'appellarsi al principio della libera scelta e nell'etichettare la vaccinazione come una "terapia sperimentale" ma anche nel definire "pecora" o "schiavo" chi asseconda il "sistema". «Come mai vanno a caccia di green pass mentre fanno scorte di immigrati?» si chiede un manifestante e aggiunge «Io sono sia contro il green pass che contro il vaccino perché voglio essere libero di scegliere». Nessuno in piazza indossava la mascherina, benché non obbligatoria all'aperto ma non in casi di assembramenti.

Libertà di scelta

«No al green pass perché è una questione di libertà e di scelte individuali se sottoporsi o meno a vaccinazione o al tampone» chiarisce un'altra partecipante alla protesta di piazza. «Per quel che mi riguarda io non credo di poter essere catalogata come una no vax perchè forse sono l'unica in Calabria assieme a mia figlia contro il Papilloma virus. Adesso però è ormai una questione acquisita e non una mera congettura che questo non sia un vaccino ma una terapia sperimentale».

Nessuna validità scientifica

In piazza assieme ai no green pass anche la senatrice Bianca Laura Granato che ha deciso di aderire come libera cittadina: «Ho aderito perché è una battaglia che stiamo portando avanti anche in Parlamento. Non si possono discriminare i cittadini sulla base di un certificato che non ha nessuna valenza scientifica e che soprattutto non certifica l'immunità dai contagi. È impensabile che si possano discriminare i cittadini sulle loro libertà ma poi addiritura senza basi scientifiche è una follia».

Sperimentazione fino al 2023

«Io sono in piazza perchè secondo me è un mio dovere da cittadino, libero quale mi sento e che ha tutto il diritto di essere rispettato nella propria libertà di pensiero, di azione e di movimento. Quello che purtroppo da due anni ci hanno tolto» ha dichiarato un altro manifestante che ha poi chiarito: «Non si tratta di essere no vax. Questo etichetta ce l'hanno voluta affibbiare, noi non siamo no vax. Noi siamo persone che vogliamo il diritto di scegliere di non vaccinarci e non perchè siamo contrari ai vaccini ma perchè - secondo quanto detto da Aifa - questa è una sperimentazione genetica che finisce nel 2023». Nel mirino ci sono finiti anche i giornalisti, accusati di fare terrorismo mediatico, di manipolare la realtà ed etichettati come "giornalai".