VIDEO | La vittima si sarebbe dovuta vaccinare il 30 settembre scorso ma prima dell'appuntamento scoprì di essere positivo. Il congiunto e la madre, entrambi già vaccinati, sono riusciti a sconfiggere il virus
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Il Covid continua a colpire, in particolare la variante delta: 49enne perde la vita a Cosenza. Il suo cuore ha cessato di battere nella serata di ieri all’Annunziata di Cosenza. A Corigliano Rossano, dall’inizio della pandemia, il numero dei morti sale a 106. L’uomo ha avvertito i primi sintomi verso la fine del mese di settembre con una lieve influenza. Un tipo atletico, nessuna patologia pregressa, ma la situazione con il trascorrere delle ore peggiora. Da qui il ricovero al Nicola Giannettasio di Rossano dove i sanitari del Polo Covid hanno prestato le prime cure. Si accentuano le complicanze e aumentano i problemi respiratori. Si decide, quindi, per il trasferimento a Cosenza. Il virus aggredisce i polmoni in maniera violenta. Ieri alle 15 una delle ultime telefonate dei sanitari ai familiari in cui si annunciava che la situazione si manteneva critica preannunziando la tracheotomia (viene eseguita nei casi di insufficienza respiratoria) nei prossimi giorni. Alle 17.45 la notizia devastante: la comunicazione terribile dell’avvenuto decesso per arresto cardiaco. 21 giorni di ricovero, mai un margine di miglioramento, neanche la terapia ha retto, i polmoni troppo compromessi. Non era vaccinato, ma aveva deciso di farlo. Si era prenotato per il 30 settembre scorso, ma il crudele destino ha voluto che risultasse positivo al Covid prima di quella data e la somministrazione saltò.
Il drammatico appello del fratello della vittima
A contagiarlo il fratello di 46 anni, operatore sanitario, che ha contratto il virus nell’ambiente di lavoro e lo ha trasmesso anche alla mamma. Entrambi cardiopatici (la mamma e il fratello della vittima) si sono sottoposti al vaccino (Pfizer) e sono riusciti a sconfiggere il virus. Ora sono negativizzati. Da qui l’accorato appello del fratello della vittima che in lacrime si rivolge a tutti, indistintamente: «Vaccinatevi, io e mia madre ci siamo passati, siamo cardiopatici e il vaccino ha funzionato. Fatelo in memoria delle tante vittime di Covid».
L’uomo deceduto ieri, era un componente della cooperativa che si occupava della vigilanza dell’ex tribunale di Corigliano Rossano, poi sciolta proprio a causa della soppressione del presidio di giustizia. E anche per lui, da allora, era iniziato il calvario del lavoro, come per gli altri soci che in età adulta sono stati costretti a reiventarsi un lavoro. Persona sempre disponibile, un po’ timida, ma sempre presente nella battaglia contro la chiusura dell’ex presidio di giustizia. A causa delle prescrizioni Covid non si celebrerà il rito funebre, la salma sarà benedetta domani presso il cimitero di Rossano, alle 15.