L’allarme lanciato dal Covid manager del Gom Moschella: «Anche la terapia intensiva in affanno. Non si riesce a processare tutti i tamponi. Difficoltà pure col 118 per trasportare i contagiati»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Prima era solo un rischio: adesso è diventato realtà. Il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria è al collasso ed i posti letto per i pazienti Covid non bastano più.
Il sentore c'era già da qualche giorno, con l'aumento notevole dei casi di pazienti positivi. Adesso, le cose sono precipitate. A confermarlo, in esclusiva al Reggino.it, è il Covid manager del nosocomio reggino, Francesco Moschella: «L’area medica supera i cento posti disponibili. Da tre giorni circa eravamo sul filo del rasoio, ma, da oggi, i pazienti covid vengono trasferiti nelle altre province».
Moschella non si nasconde e spiega come «anche la terapia intensiva è arrivata agli sgoccioli, da oggi ci sono 10 ricoverati, quindi restano a disposizione solo gli ultimi posti».
Covid, il Gom al collasso
Secondo il medico ci sono pochi spazi di manovra, serve un intervento politico deciso che consenta di fermare i contagi: «La Regione dovrebbe correre ai ripari perché serve una chiusura per contenere l’emergenza. Il Gom non ce la fa più».
La corsa ai tamponi e l'emergenza 118
Moschella spiega anche come le difficoltà siano di ordine tecnico persino nella lavorazione dei tamponi, cui il Gom è chiamato insieme all'Asp. «C’è una corsa ai tamponi così grande che anche i laboratori sono in ritardo, quindi si rischia di far saltare tutte le tappe necessarie per processarli nella giusta tempistica».
Il medico ribadisce come due padiglioni del Gom, relativi a malattie infettive, sono occupati (più di cento posti). Ma non solo: «Ulteriori problemi sono causati dal fatto che il 118 ha serie difficoltà a trasferire i pazienti, stante l’emergenza relativa al personale, ed alla mancanza di mezzi (e di uomini) che influisce sui trasferimenti».
Una situazione molto delicata, dunque quella che si sta vivendo al Gom in questa fine del 2021. Un anno in cui sembrava che l'emergenza pandemica avesse trovato uno sbocco positivo dopo l'implementazione della campagna vaccinale. Ed invece, ci si ritrova a dover fare i conti con i reparti stracolmi e una carenza cronica di personale che sta mettendo a dura prova la tenuta della macchina sanitaria reggina.