«Dobbiamo comunque mantenerci sempre preparati e in allerta nei confronti di questa emergenza sanitaria». Così il primario di Malattie Infettive del policlinico universitario di Catanzaro, Carlo Torti, descrive l'attenzione che bisogna mantenere rispetto all'ondata pandemica che sta nuovamente travolgendo la Cina con possibili ripercussioni anche nei paesi europei.

Nuova ondata in Cina

«Il problema fondamentale è che le notizie dalla Cina sono incomplete e frammentarie - spiega il medico infettivologo - però da quello che si sa il numero di casi è molto rilevante e le ragioni di ciò potrebbero essere ascritte da un lato ad una copertura vaccinale non ottimale per l'impiego di vaccini forse meno efficaci ma anche per l'adozione di misure molto drastiche di isolamento che ha ridotto la circolazione del virus. Di fatto, una popolazione meno esposta e meno appropriatamente vaccinata è più suscettibile alla trasmissione dell'infezione e anche agli effetti gravi».

Il prof Carlo Torti
Il prof Carlo Torti

Gli effetti in Italia

«Si tratta certamente di una realtà molto differente dalla nostra - rassicura il primario - in cui per fortuna la copertura vaccinale è abbastanza buona anche se negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una riduzione del tasso di vaccinazione. Speriamo che, pur essendo trascorso del tempo, nei soggetti già vaccinati non si perda la copertura e che ci si continui a vaccinare con la quarta dose».

Il tracciamento

In ogni caso per il primario resta fondamentale non abbassare la guardia. «Certamente in questa fase è importante l'informazione. Quindi continuare a tracciare le varianti - specifica - anche se adesso in questi paesi sembra si possa parlare di ricombinanti. Per fortuna, la popolazione ben vaccinata conserva una certa protezione nei confronti dei danni prodotti dal virus anche di questi ceppi ricombinanti però, pur se una nuova variante non è stata ancora identificata, è necessario mantenere alta l'attenzione e sorvegliare l'evoluzione con sistemi integrati anche transnazionali che devono essere pronti a reagire il più tempestivamente possibile all'ingresso di varianti che possono essere meno sensibili all'azione dei vaccini o dei farmaci».

Ricombinanti

«Ciò che si presume è che trattandosi di ceppi virali prodotti dalla combinazione di frammenti genetici di virus vecchi possano ancora essere sensibili all'azione protettiva degli anticorpi o comunque ostacolati nella loro replicazione nell'organismo infetto dagli anticorpi monoclonali di cui disponiamo. Diverso invece se si selezionasse un virus del tutto nuovo o in parte nuovo. Questo chiaramente sarebbe molto più pericoloso - sottolinea il professor Torti - perchè il rischio è che gli anticorpi non siano più attivi. Per fortuna, finora questo non è successo, si tratta di virus che conservano molto materiale genetico di virus vecchi e che il nostro organismo ha imparato a riconoscere o perché già infetto o oppure perché vaccinato».

Il quadro in Calabria

Tuttavia, il quadro epidemiologico in Italia e in Calabria inizia a preoccupare per l'aumento di casi e di ricoveri: «Pur non potendo parlare di una ondata vera e propria delle dimensioni simili a quelle precedenti, è un numero di casi che in qualche modo esercita una certa pressione sul sistema sanitario. Nella giornata di ieri in Calabria ci sono 187 pazienti ricoverati negli ospedali e abbiamo avuto un numero di nuovi casi pari a 740 e ogni giorno ancora qualche paziente muore di covid o con il covid».