La nostra regione, che rischiava il rosso, rimane con il colore della scorsa settimana nonostante alcuni indicatori suggerissero la possibilità di un irrigidimento delle misure di contenimento dei contagi
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Schizza a 1.36 l'indice Rt in Calabria. La nostra regione, che rischiava il rosso, rimane in arancione, nonostante alcuni indicatori suggerissero la possibilità di un irrigidimento delle misure di contenimento dei contagi.Diversi in fattori, infatti, che concorrono al passaggio di una zona all’altra. Intanto, per entrare in zona rossa bisogna superare l’1.25 anche nel dato minimo della forbice, mentre il valore minimo della Calabria è 1.22. La valutazione di impatto, inoltre, è bassa così come basso è il numero dei ricoverati con l’occupazione dei letti al di sotto del 20% sia in Medicina generale che nelle terapie intensive. L’ultimo, e forse più importante dato, è quello dei 250 nuovi casi settimanale sui 100mila abitanti. Nella nostra regione il dato è fermo a 117 nuovi casi a settimana, molto sotto la soglia che fa scattare la zona rossa.
Secondo il rapporto settimanale stilato dall’Istituto superiore di sanità, infatti, si apprende che l’Rt è salito a 1.36. La situazione dell’intera Italia, però, desta apprensione. Sardegna e Molise passano in arancione dal 22 marzo. Lo prevede l'ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata e che entrerà in vigore da lunedì. La Campania resta rossa.
Viene infatti prorogata l'ordinanza in scadenza relativa all'area rossa nella Regione. Lo prevede un'ordinanza che il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia. Le ordinanze andranno in vigore da lunedì 22 marzo. Si continua ad osservare un livello generale di rischio alto: dieci Regioni (stesso numero della settimana precedente) hanno un livello di rischio alto. Le altre 11 Regioni/Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane).
Lo evidenzia la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Sedici Regioni/Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Campania) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e due (Piemonte e Friuli Venezia Giulia) hanno un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3.
Dodici Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Tutte le Regioni/PPAA, tranne sei, hanno riportato allerte di resilienza. Due di queste (Campania e Veneto) riportano molteplici segnali di allerte di resilienza. È necessario continuare a mantenere «rigorose misure di mitigazione nazionali», alla luce dell’«elevata incidenza, l'aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri». Lo afferma l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nella bozza del monitoraggio settimanale. Oltre alle misure a livello nazionale, sono necessari «puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione».
L'aumento dei casi dovuti alle varianti del virus SarsCoV2 impone la riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità e di evitare in genere tutti i contatti non necessari fuori dalla propria abitazione.
Lo rileva l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel monitoraggio settimanale. «Alla luce del sostenuto aumento della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità», l'Iss invita a «mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 22.393 (09 marzo 2021) a 26.098 (16 marzo 2021). Lo evidenzia la bozza di monitoraggio in merito al tasso di occupazione dei reparti ospedalieri.