Nei reparti di area non critica posti letto occupati per il 42%: negli ultimi due giorni sono state 28 le persone a fare ingresso in ospedale. Più tranquilla la situazione delle terapie intensive, dove la percentuale si attesta sul 24% (ASCOLTA L'AUDIO)
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In Calabria è ormai superata la soglia di allerta del 40% di occupazione dei reparti Covid di area non critica. Un valore oltrepassato sabato e che sembra in continua crescita: secondo l’ultimo dato – aggiornato a ieri sera – dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in Calabria i reparti Covid sono occupati per il 42%.
Del resto, i ricoveri aumentano di giorno in giorno: secondo il bollettino regionale, solo negli ultimi due giorni sono stati ben 28 per un totale di 389 persone che ad oggi si trovano nei reparti di area non critica. Leggermente più tranquilla la situazione nelle terapie intensive: in tutta la regione sono 36 le persone in area critica. Agenas riporta un tasso di occupazione delle terapie intensive in Calabria del 24%, dunque al di sotto la soglia di allerta del 30%.
La pressione sugli ospedali sembra quindi farsi sempre più pesante. Ambulanze in fila, pazienti ricoverati in Pronto soccorso o in attesa per intere nottate nelle tende appositamente allestiste: sono scenari che nei scorsi giorni hanno caratterizzato soprattutto i nosocomi del Cosentino.
La situazione in Italia
Ma i ricoveri aumentano e la pressione sugli ospedali è in crescita in tutta Italia: i dati del ministero della Salute descrivono una situazione ancora molto difficile, ma che secondo alcune analisi potrebbe presto potrebbero raggiungere il picco, così come si preparano a farlo i decessi. Nella sola giornata di ieri il bollettino nazionale ha segnato un +462 ricoveri (per un totale di 29.163 persone ricoverate) e +42 ingressi in terapia intensiva (per un totale di 3.721 pazienti).
Numeri alti che indicano come sia stata superata la soglia di allerta del 30% in terapia intensiva e del 40% nei reparti di area non critica: l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali riporta infatti come nel primo caso ci si attesti su una percentuale del 41%, nel secondo del 44%. Tuttavia, entrambi i valori non segnano un drastico aumento e sono rimasti stabili rispetto ai giorni precedenti. Rispetto ad una settimana fa, nella data del 22 marzo, i posti letto occupati in terapia intensiva sono aumentati del 3% (erano il 38%) e del 2% negli altri reparti di area non critica (era il 42%).