La notizia è confermata dal responsabile della divisione di Igiene e Prevenzione Martino Rizzo. Il sindaco Stasi invita alla prudenza
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Crescono i focolai nella Sibaritide, in particolare nella città di Corigliano Rossano. Sullo jonio, fa sapere il Responsabile della divisione di Igiene e Prevenzione del Distretto Martino Rizzo «a partire dall'8 marzo, si è raggiunto il numero di 131 casi positivi. Corigliano-Rossano guida con 55 casi, 12 dei quali sono stati individuati negli ultimi 8 giorni. Solo oggi se ne sono riscontrati 7».
Preoccupazione per i focolai attivi. Sette posti in quarantena domiciliare
Per Rizzo «non è preoccupante il numero dei casi, ma i focolai attivi, quelli cioè in cui è ancora possibile lo sviluppo di nuovi casi. Ne abbiamo uno a Cassano e tre a Corigliano-Rossano».
Il sindaco Flavio Stasi in una nota delle ultime ore conferma il dato dei 7 positivi. «Inutile nascondersi, non è di certo un dato confortante. Si tratta fondamentalmente di nostri concittadini che avevano contatti frequenti con i casi precedenti, a dimostrazione di come il Dipartimento Prevenzione faccia uno screening accurato per ogni singolo caso. Tutti i nuovi positivi sono stati posti in quarantena domiciliare, nessuno presenta sintomi acuti, ed ora lo stesso Dipartimento si sta occupando di continuare a monitorare la situazione per impedire la diffusione del virus».
L’invito alla prudenza e a rispettare le prescrizioni
L’amministratore sottolinea che «non siamo in una fase di lockdown, ma allo stesso tempo non dobbiamo far finta che il virus non esista o che il lockdown non ci sia mai stato. Questi dati- continua Stasi- non devono farci diventare catastrofici, ma devono semplicemente farci restare nella realtà, ovvero continuare a vivere le nostre vite consapevoli di dover convivere con l’esistenza di questo virus finché non avremo un vaccino. Quello di porre la massima attenzione su tutte le norme di sicurezza, a partire dal distanziamento a finire all’utilizzo di mascherina, non è quindi una scelta da poter compiere in base alle nostre attitudini o opinioni, ma è un dovere».