Arriva la sentenza di primo grado nei confronti di un 39enne accusato di essersi fatto consegnare 11mila euro da un anziano. Per i giudici si è trattato di uno scambio di persona
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Si è conclusa oggi la vicenda giudiziaria di Francesco Mosciaro, 39enne di Cosenza, accusato in origine dalla procura cittadina di aver commesso un’estorsione da 11mila euro ai danni di un anziano che viveva nel capoluogo di provincia. Accuse, quelle formulate dall’ufficio inquirente del Palazzo di Giustizia di Cosenza, che non avevano fatto scattare alcuna misura cautelare nei confronti dell’uomo, sottoposto ad indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Cosenza.
Nel corso degli accertamenti investigativi, i militari dell’Arma hanno appurato che la persona offesa aveva prelevato la somma totale di 11mila euro per consegnarla al suo presunto aguzzino. L’allora indagato, infatti, era stato riconosciuto dalla vittima mediante l’album fotografico a disposizione delle forze dell’ordine. Da qui è nata, quindi, l’iscrizione nel registro degli indagati e la successiva richiesta di rinvio a giudizio, accolta dal gup del tribunale di Cosenza.
Durante l’istruttoria dibattimentale, la difesa ha ribaltato il giudizio accusatorio, chiedendo e ottenendo un confronto all’americana, nel corso del quale la parte offesa non ha riconosciuto l’imputato Francesco Mosciaro, quale il soggetto che lo aveva costretto a consegnargli, senza una ragione precisa, quella somma in denaro. Prelievi, effettuati presso i bancomat di Poste Italiane, che i carabinieri avevano dimostrato attraverso un’acquisizione documentale. Al termine del dibattimento, la procura di Cosenza ha chiesto l’assoluzione. Stessa richiesta, ovviamente, da parte del collegio difensivo, composto dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani. Il dato finale? L’estorsione si è consumata, ma dalle indagini non s’è riusciti ad individuare il vero colpevole.