In occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, lo sportello antiviolenza "La Ginestra", le scuole Cpia di Cosenza e Iss Cosentino - Todaro di Rende, e i detenuti del carcere Sergio Cosmai si sono uniti per mandare un messaggio forte e chiaro: le donne non si toccano "Neanche con un dito". Si chiama così il progetto di sensibilizzazione contro gli abusi, che ha portato alla realizzazione di un video all'interno del penitenziario bruzio.

Detenuti in difesa della donne

Gli ospiti della casa circondariale "Sergio Cosmai" di Cosenza, come si vede dallo spot girato nella struttura, hanno realizzato con le loro mani delle scarpette rosse, divenute il simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Poi, su alcuni fogli bianchi, hanno scritto frasi e parole di sostegno all'emancipazione femminile, alla libertà individuale e alla libertà di decidere di chiudere una relazione, senza rischi. Al tempo stesso, hanno espresso parole di sdegno nei confronti di quegli uomini che picchiano le proprie compagne, le umiliano, le vessano e le ricattano psicologicamente.

Le parole dei detenuti

Agli ospiti della struttura carceraria è stato chiesto di scrivere di proprio pugno delle frasi contro la violenza sulle donne. «Ci dovrebbe essere la giornata dell'amore tutti i giorni, l'amore pulito, sano, nel rispetto reciproco», scrive uno dei ragazzi coinvolti nel progetto. «In amore ci si mette in coppia per rendersi felici - scrive un altro -, ma lui preferisce coprirla di lividi. L'amore non è mai stato compagno della violenza. Se vivi questo calvario, denuncia». Ed ancora: «Penso a quante donne, tante, troppe, avranno delle scarpe rosse - scrive un terzo detenuto - e  non lo sapranno mai».

Il progetto sociale

L'iniziativa è stata portata avanti dal centro antiviolenza "La Ginestra", presieduto dall'avvocato Teresa Sposato. La professionista, da sempre impegnata nelle battaglie civili al fianco delle donne, ha ottenuto le autorizzazioni dalla direzione della casa circondariale, entusiasta del progetto. Gli allievi del carcere hanno anche approfondito il tema della violenza sulle donne con i docenti delle scuole che hanno partecipato all'evento. "La Ginestra" non è nuova a questo tipo di iniziative. Oltre ad assistere le vittime di abusi, da anni conduce una incessante opera di sensibilizzazione sia nelle scuole che nelle carceri, anche laddove ci sono uomini che si sono macchiati di questo terribile reato.

Il messaggio di Maria Antonietta Rositani

Lo sportello antiviolenza "La Ginestra" ha dato il suo contributo alla battaglia anche oggi, nella giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne, con un convegno nella scuola Ipseoa di Paola. Nel corso della manifestazione, gli alunni hanno ricevuto un video da Maria Antonietta Rositani, bruciata viva dall'ex marito e scampata alla morte dopo numerosi interventi chirurgici e un anno di ricovero in ospedale. Oggi la donna porta nelle scuole la sua testimonianza: «Credevo di aver trovato il principe azzurro - ha detto agli studenti -. Poi il mio ex marito ha cominciato a fare scenate di gelosia, a dirmi quello che potevo o non potevo fare. Poi sono arrivati gli insulti e le aggressioni. Ho capito che non era amore. Chi ti ama, ti tiene per mano. Quando cominciate un rapporto - ha detto ancora ai giovani - e capite che questo lede la vostra libertà, interrompetelo subito. Impariamo a scindere l'amore dalla violenza».