Il ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi. Il gip ha applicato a un uomo e a una donna la misura cautelare degli arresti domiciliari
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Il 5 febbraio scorso i carabinieri di Cosenza Centro hanno rinvenuto circa nove chili di droga nel corso di una doppia perquisizione (veicolare e domiciliare). A finire in manette sono un uomo, Francesco Libero, 42 anni, e Monica Iaquinta, 47 anni, a cui il gip del tribunale di Cosenza Letizia Benigno ha applicato la misura degli arresti domiciliari, all'esito dell'udienza di convalida dell'arresto.
Il ritrovamento è avvenuto allorquando i carabinieri di Cosenza Centro hanno notato, seguito e fermato, una Fiat Punto condotta dalla donna che in quel momento era in compagnia dell'uomo. Nel corso della perquisizione veicolare, i militari dell'Arma - dopo aver ascoltato la versione dei due occupanti di non detenere droga - hanno scoperto in realtà che all'interno del cofano, previo abbassamento dei sedili, vi erano 87 involucri e panetti contenenti hashish, nonché 5 ulteriori involucri e stecche, nella tasca di Libero, per un totale di 8,7 chilogrammi di droga.
I carabinieri, a quel punto, hanno esteso la perquisizione anche all'abitazione di Libero, rinvenendo in una scarpa da lavoro posta in camera da letto 5 stecche di hashish per un totale di 50 grammi e all'interno di un pantalone riposto nell'armadio, due involucri di sostanza bianca che sarebbe risultata essere cocaina. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la detenzione ad uso non esclusivamente personale avrebbe potuto fruttare circa 70mila euro.
Durante l'interrogatorio di garanzia, Libero si è attribuito l'esclusiva paternità della sostanza. La procura di Cosenza ha sostenuto quindi la detenzione finalizzata all'attività di cessione a terzi, contestando anche l'aggravante dell'ingente quantitativo (ex art. 80 dpr 309/90). Francesco Libero è difeso dall'avvocato Antonio Quintieri, mentre Monica Iaquinta è assistita dal penalista Riccardo Maria Panno.