Ruvido era ruvido, ma di una simpatia rustica e genuina. Roberto Iacobino ha aperto parecchi sipari. A Cosenza fino all’amministrazione Perugini, era quello che chiamavano “il numero uno”, quello che aveva i contatti con gli artisti importanti. L’evento che più ricordava con tenerezza, era quello di Vasco. «Unico, così mai più» ripeteva nel suo studio che era accanto al Due Palme. Lì appesa c’era la gigantografia del famoso live di Germaneto in cui Vasco richiamò le grandi folle. Un concerto che non ha avuto eredi.

Per portare il Blasco a Cosenza fece fuoco e fiamme. Era allora “San Vito” e di concederlo per quel live il dg del Cosenza Calcio Massimiliano Mirabelli, un altro con il carattere infiammabile, non ne voleva sapere. La spuntò Iacobino dopo una lita furibonda a Palazzo dei Bruzi che al sol pensiero tremano ancora i muri.
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