Cresce il numero dei prelievi in tutta la provincia per ampliare lo spettro del tracciamento ma mancano strutture idonee alle analisi. Appello per sbloccare l'invio fuori regione
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Nella settimana tra il 28 settembre ed il 4 ottobre l'Azienza Sanitaria Provinciale di Cosenza ha prelevato 1.675 tamponi rino-faringei da sottoporre ad analisi molecolare per rilevare la positività al Covid. Adesso, la diffusione del contagio e la necessità di allargare il tracciamento, ha fatto schizzare questo dato a quota 3.616: più del doppio. E la cifra è destinata a salire ulteriormente.
Prelievi a tappeto
Il dipartimento di prevenzione ha saputo riorganizzarsi efficacemente per ampliare il raggio dello screening. Ma ogni sforzo viene vanificato dalla lentezza con cui i tamponi vengono processati. Attualmente sarebbero circa 2.000 i campioni prelevati e custoditi a norma di legge in appositi frigoriferi per garantirne la conservazione, in attesa di essere processati.
Strutture insufficienti
Il problema è noto da tempo: l'intera provincia con 150 comuni e 750 mila abitanti può contare su un solo laboratorio di virologia accreditato, quello dell'Azienda Ospedaliera, nel quale con il sacrificio degli addetti, sottoposti a turni massacranti ed anche notturni, si può arrivare a processare al massimo 450 tamponi al giorno.
Aspettando Rossano
Entro il 13 novembre entrerà in funzione il laboratorio allestito all'ospedale Giannettasio di Rossano, ma il numero sarà comunque insufficiente. E adesso che anche i laboratori di Catanzaro hanno chiuso le porte, perché oberati anche dalle richieste provenienti da Crotone e Vibo Valentia, l'Asp di Cosenza non riesce a ricevere i referti in tempi utili per contenere il contagio.
Referti lumaca
La trasmissione dei referti avviene mediamente in 7-10 giorni, troppi per mettere in atto un efficace controllo del quadro epidemiologico. L'Azienda Sanitaria ha già chiesto alla Regione Calabria l'autorizzazione ad inviare i campioni in laboratori accreditati ed idonei con sede in Campania, ma la risposta tarda ad arrivare. C'è però una situazione di emergenza in corso: per questo il direttore del dipartimento Mario Marino ed il responsabile delle Usca Sisto Milito, hanno chiesto all'Asp di non attendere la comunicazione formale del Dipartimento Tutela della Salute e di iniziare da subito l'invio dei campioni in territorio extraregionale.