Grazie ai fondi raccolti dalla Pac 2000, cooperativa della grande distribuzione operante sotto il marchio Conad, attraverso una campagna di solidarietà promossa tra i consumatori, l’Azienda Ospedaliera di Cosenza doterà l’unità operativa di ostetricia e ginecologia di una Casa per il parto. Settantamila euro le risorse disponibili.

A margine di una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti Alessandro Meozzi, direttore relazioni esterne della Pac 2000 e Pietro Provenzano, direttore Pac 2000 area Calabria, la simbolica consegna dell’assegno al commissario Vitaliano De Salazar ed a Gianfranco Scarpelli, direttore del Dipartimento materno-infantile. L’iniziativa è giunta alla terza edizione. Nei due anni precedenti le somme raccolte erano state impiegate per fornire di speciali culle e di altri dispositivi medico-sanitari i reparti pediatrici e di neonatologia. Questa volta si è pensato alle future mamme, con la predisposizione, qualora le condizioni lo consentano, di strumenti che favoriscano il parto naturale ed indolore. «Perché – ha detto De Salazar – bisogna ricordare che il cesareo è sempre un intervento chirurgico da evitare, soprattutto in giovane età». Inoltre, con l'ausilio di una speciale vasca, si potrà nuovamente partorire in acqua. Una pratica presente in passato e poi interrotta per carenze strutturali. 

De Salazar replica agli attacchi politici

Una buona notizia in un contesto, quello dell’Annunziata, costantemente sotto tiro. L’ultimo attacco nelle ultime ore lo ha assestato il capogruppo Pd a Palazzo dei Bruzi Giuseppe Ciacco. Alto rischio infezioni per le condizioni indecenti della centrale di sterilizzazione, ha tuonato il politico. Il commissario scuote le spalle: «Non posso rispondere ad ogni fantasia ed illazione – replica De Salazar – Non c’è stato mai alcun rischio. Purtroppo, richiamando un vecchio adagio, come si dice? Se sei bello ti lanciano le pietre, se sei brutto te le lanciano lo stesso. Noi non siamo né belli né brutti, siamo uomini delle istituzioni. Guardiamo avanti nonostante tutto perché crediamo nella missione che ci è stata assegnata, di fare della buona sanità in Calabria. Per cui molte volte evito di rispondere perché lo ritengo inutile».