La disavventura denunciata sui social dalla madre: «Il giorno dopo è stata operata d’urgenza all’ospedale di Paola» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Nei giorni scorsi l’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha pubblicato un nuovo avviso per il reclutamento di medici da impiegare nel pronto soccorso dell’Annunziata. Offerto un contratto della durata di dodici mesi in attesa di espletare il concorso per l’assunzione di personale a tempo indeterminato. La carenza di personale costringe i sanitari in trincea ad un sovraccarico di lavoro e lo stress può causare anche disservizi e diagnosi errate come capitato ad una giovane di 23 anni giunta nel nosocomio bruzio con forti dolori addominali accompagnati da febbre e vomito e rimandata a casa con una terapia per la flogosi del pudendo.
La denuncia in rete
«Dopo aver trascorso la notte con febbre a 39,6 e vomitando di continuo – ha denunciato la madre sui social - la mattina seguente l’ho portata in un laboratorio per eseguire emocromo ed ecoaddome. Mentre aspettavamo il risultato delle analisi, il medico che doveva fare l’ecografia, appena sfiora l’addome per mettere il gel vede sobbalzare mia figlia. Si gira e mi dice: Signora, non doveva venire qua ma andare in ospedale, è appendicite».
Operata a Paola
«Gli ho allora raccontato la nostra avventura della sera prima. Ci ha indirizzati al pronto soccorso di Paola dove hanno sottoposto mia figlia ad emocromo, elettrocardiogramma e tac con contrasto. Il tempo di avere tutti i risultati e la ragazza è stata portata di corsa in sala operatoria. Penso di non dover aggiungere altro – ha concluso la madre della giovane - solo che una visita di ben quattro minuti decide la vita di una persona. Saranno pure pieni di lavoro con turni estenuanti, ma ci sono molti medici che dovrebbero starsene a casa».