Il provvedimento emesso dal tribunale della città bruzia applicato nei confronti di un sodalizio di professionisti operanti nel settore della compravendita immobiliare e di autoveicoli
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Beni immobili per un valore di oltre 22 milioni di euro sono stati confiscati dai militari del comando provinciale di Cosenza della guardia di finanza, su disposizione del tribunale, ai danni di quattro soggetti ritenuti responsabili di plurimi reati fiscali e fallimentari commessi con società operanti nel settore della compravendita immobiliare e di autoveicoli.
Contestati i reati di sottrazione al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta
In particolare, secondo le risultanze delle indagini condotte dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo, il dominus del sodalizio criminoso, Antonio Ioele, 44 anni, si è reso responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta, avendo illecitamente omesso di versare al fisco, i proventi destinati alla tassazione. Tali risorse sono state invece reimpiegate nella realizzazione di altre attività commerciali riconducibili intestate ai sodali: i due genitori e una sorella.
Applicate le norme del codice antimafia
Dopo aver eseguito lo scorso anno il sequestro di tali beni, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca, emesso dal dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Cosenza, applicando la normativa del Codice Antimafia, solitamente prevista per il contrasto ai reati di criminalità organizzata, nei confronti dei quattro soggetti ritenuti fiscalmente pericolosi, in quanto dediti, nel tempo, alla commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari.
I beni confiscati
La confisca ha consentito di far confluire nel patrimonio dello Stato, i seguenti beni:
3 complessi aziendali
19 fabbricati
1 villa di pregio
2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni
3 appezzamenti di terreno