VIDEO | Cocaina ed eroina erano nascoste in una intercapedine ricavata nel controsoffitto e sono state rinvenute con l'ausilio di un'unità cinofila. Sequestrati anche munizioni e dodicimila euro in contanti
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Due persone, madre e figlio, di 57 e 26 anni, sono state arrestate a Cosenza per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, dai carabinieri del nucleo radiomobile.
Irruzione all’alba
I militari hanno fatto irruzione in un appartamento di Via Popilia con l’ausilio di una unità cinofila, dopo aver notato nei giorni scorsi, un anomalo via vai di persone dall’abitazione. La perquisizione è scattata alle prime luci dell’alba quando i carabinieri, appostati da ore nella piazza antistante l’immobile, hanno atteso che la donna aprisse la porta di casa ed uscisse fuori, per evitare che potesse disfarsi dello stupefacente alla vista del personale in uniforme.
Polvere bianca nel controsoffitto
Nel corso della perquisizione, durata alcune ore, i militari hanno rinvenuto all’interno di una intercapedine, ricavata nel controsoffitto dell’appartamento, 13 involucri contenenti cocaina, del peso complessivo di 900 grammi, un panetto di 120 grammi di eroina, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e 25 munizioni calibro 7,65.
Dodicimila euro in contanti
Nella medesima intercapedine poi, accuratamente sigillate in sei sacchetti trasparenti, i carabinieri hanno trovato anche banconote di vario taglio per un totale di 11.980 euro. Dalla vendita al dettaglio dello stupefacente sequestrato, gli spacciatori avrebbero potuto ricavare centomila euro.
Fiuto determinante
La perquisizione è stata eseguita con l’ausilio dell’unità cinofila dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, intervenuta con il cane antidroga Black, il quale, nel corso dell’operazione, ha avuto un grande fiuto nel segnalare al proprio conduttore la presenza dello stupefacente nell’abitazione. Il nascondiglio posto così in alto, era stato scelto proprio per cercare di eludere eventuali controlli con unità cinofile.
Necessario smontare i faretti
I militari operanti hanno dovuto smontare i faretti ad incasso presenti nel soffitto ed ispezionare con delle microcamere a fibra ottica l’intercapedine ricavata al di sotto, per riuscire ad estrarre lo stupefacente occultato.
Lui in carcere, lei ai domiciliari
Il ragazzo, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, è stato associato nella vicina casa circondariale, mentre la donna è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.