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COSENZA - Dietro le foto ed i video dal contenuto pedopornografico trovati in possesso di un 74enne, a Cosenza, ci sarebbe molto di più. I carabinieri ne sono convinti. Gli uomini della stazione principale, guidati dal tenente Jacopo Passaquieti e dal luogotenente Cosimo Saponangelo, hanno visionato, fotogramma per fotogramma, tutto il materiale trovato in casa dell’indagato, accusato di violenza sessuale su minorenni ma al momento denunciato a piede libero. «Sono davvero immagini raccapriccianti, non mi era mai capitato nulla del genere» rivela l’esperto investigatore dopo ore e ore trascorse davanti allo schermo a visionare cento tra video e foto sequestrati a un uomo accusato del più disonesto dei reati: lo stupro ripetuto di alcune bambine. E le ragazzine finite nella rete dell’uomo non sarebbero soltanto due, con le quali lo stesso uomo, interrogato in caserma, avrebbe ammesso di aver avuto rapporti intimi. Dall’analisi effettuata dagli inquirenti compaiono almeno 8-9 ragazzine diverse, tutte d’etnia rom. Le indagini ancora in corso – coordinate dalla Procura ordinaria e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro – si sono così estese, restando comunque concentrate sull’enorme bidonville edificata a pochi passi dalla stazione ferroviaria del capoluogo bruzio. Da li, secondo gli investigatori, dietro compenso, le ragazzine, accompagnate dai genitori, partivano per dirigersi a casa del 74enne, e forse non solo da lui. (ab)