Gli avvocati del primo cittadino riportano le motivazioni con cui il primo agosto scorso il Tribunale del riesame di Catanzaro ha annullato l'ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip di Lamezia Terme
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«Nessun indizio di colpevolezza per il sindaco di Cortale, Francesco Scalfaro». Lo comunicano i difensori di Scalfaro, avvocati Leopoldo Marchese e Guido Contestabile, riferendo del deposito delle motivazioni con le quali il primo agosto scorso il Tribunale del riesame di Catanzaro ha annullato l'ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip di Lamezia Terme nei confronti di Scalfaro, rimettendolo in libertà.
«L'ipotesi accusativa, scaturita dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria - affermano i due legali - vedeva il Sindaco di Cortale coinvolto in un'indagine avente ad aggetto la realizzazione del parco eolico di Amaroni. A Scalfaro veniva imputata una condotta corruttiva volta ad ottenere l'assunzione di un operaio da parte di una ditta impegnata nella realizzazione dello stesso parco eolico, in cambio di una “collaborazione” ed agevolazione da parte dell'Amministrazione comunale per l'esecuzione dell'opera. Dalle motivazioni del Tribunale di Catanzaro emerge che, in realtà, nessuna risultanza investigativa vi fosse di specifiche condotte, attive od omissive, di imposizione a carico dello Scalfaro e che, dunque, non vi era in atti il benché minimo indizio di colpevolezza che potesse giustificare una qualsiasi misura cautelare per il Sindaco di Cortale».
«Con questa ordinanza - aggiungono gli avvocati Marchese e Contestabile - certamente si pone fine ad una vicenda che ha sconvolto ingiustamente la vita personale e familiare di un uomo integerrimo come il dott. Scalfaro, che si è sempre distinto, come uomo, come professionista e come sindaco, per il suo rigore, la sua onestà e per il rispetto delle leggi. Scalfaro, fin da quando ha assunto la carica di Sindaco di Cortale, è stato vessato dalla criminalità ed è stato vittima di numerosissimi atti di intimidazione, l'ultimo dei quali di pochi mesi fa, sempre regolarmente denunciati. Intimidazioni subite proprio per il suo rigore e la sua intransigenza, rivelandosi così un uomo lontano da ogni compromesso e soggiogamento da parte della criminalità».
I due legali concludono evidenziando che «immediatamente dopo l'annullamento dell'ordinanza, il Prefetto di Catanzaro ha revocato la sospensione di Scalfaro dalla carica di Sindaco, rimettendolo nelle sue piene funzioni».