Ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Monza in esecuzione di un'ordinanza del gip della città lombarda per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Tra gli arrestati, dieci dei quali in carcere, un ex magistrato e due avvocati. Gli arresti in provincia di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.


L'inchiesta nasce da un esposto di una lista d'opposizione di un Comune della provincia di Monza e Brianza che aveva denunciato presunte irregolarità nell'esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Monza, a seguito di un'inchiesta che ha portato allo smantellamento di un gruppo di società riconducibili a un imprenditore edile calabrese, Giuseppe Malaspina, residente in Brianza, accusato, tra le altre cose, di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro.

Le indagini

Nel corso delle indagini sono state ricostruite una serie di operazioni societarie fatte solo per aggirare le pretese dei creditori. Ad esempio la capogruppo della galassia di società riconducibili all'imprenditore, la Ideo srl, ha ceduto l'hotel Gritti a una societa terza per 51 mila euro a fronte di un valore reale di 16 milioni di euro. Stessa tecnica usata per l'hotel a Venezia che, dopo una serie di passaggi societari, e' stato trasferito ad una nuova societa' costituita ad hoc. Il valore stimato dell'albergo e' di 75 milioni di euro.

I sequestri disposti dal gip

 Il gip di Monza ha disposto il sequestro preventivo di 28 unità immobiliari, quote societarie e disponibilità finanziarie, oggetto di distrazione, per un valore complessivo di 9,3 milioni di euro. Sequestro avvenuto per dare certezza al fisco di potersi rivalere per i circa 10 milioni di euro evasi (la cifra in totale sarebbe più alta ma su parte del credito e' intervenuta la prescrizione). Nove dei 30 indagati sono finiti in carcere, 12 agli arresti domiciliari, uno all'obbligo di dimora, cinque all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e tre al divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali per 12 mesi.

Documenti pronti per essere distrutti

La Guardia di Finanza ha fermato alcuni degli indagati mentre stavano per distruggere le prove con una ruspa. Il centro dell'organizzazione era a Vimercate (MB) e proprio li' gli agenti della Gdf hanno sorpreso alcuni uomini mentre stavano caricando dei documenti in un cassone con una ruspa. Il loro obiettivo, probabilmente, era di caricarli su un camion e di distruggerli.