Coronavirus a Villa Torano, l'Asp: «Che ci faceva il proprietario nel laboratorio dei tamponi?»

Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Giuseppe Zuccatelli denuncia ai nostri microfoni «anomalie» nella gestione dell’emergenza Covid-19 nella casa di cura di cui in passato è stato titolare anche l’ex consigliere di centrodestra Claudio Parente. Sotto accusa anche l’ingerenza della Protezione civile regionale che avrebbe fornito direttamente i test a tutte le strutture della stessa proprietà

di Redazione
16 aprile 2020
14:57

«Ho chiesto un’indagine al responsabile del Dipartimento di prevenzione, perché ci sono delle cose che devono essere chiarite». A dirlo ai nostri microfoni è il commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli in merito alla vicenda che vede coinvolta la rsa Villa Torano, di cui in passato è stato titolare anche l'ex consigliere regionale del centrodestra, Claudio Parente. Zuccatelli ha ricostruito la vicenda passo dopo passo nel corso della puntata odierna dello Speciale coronavirus andato in onda su LaC Tv.

 


Tamponi chiesti direttamente alla Protezione civile

«Il giorno di Pasqua viene ricoverata una paziente in gravi condizioni. La struttura - dice Zuccatelli -si attiva in modo anomalo e richiede direttamente alla Protezione civile i tamponi per il personale e gli ospiti. La Prociv non avvisa l'Asp di Cosenza ma consegna direttamente i tamponi alla proprietà anche per le altre strutture sempre riconducibili alla stessa. L'anomalia di questa procedura risiede nel fatto che la proprietà si è rivolta direttamente alla Protezione Civile senza passare attraverso l'Asp di Cosenza ha creato non pochi problemi».

«Vengono fatti 105 tamponi - continua il commissario dell'Asp - che vengono mandati direttamente alla virologia del Pugliese Ciaccio, l'esito è di 67 positivi tra pazienti e operatori e sono tutti pazienti asintomatici. Cosa strana».

 

Test eseguiti con gli stessi guanti

Quindi il commissario focalizza l'attenzione su come sono stati eseguiti i test: «Chi ha fatto i tamponi (non so chi) li ha fatti usando lo stesso paio di guanti per tutti, è una procedura completamente sbagliata perché ogni tampone deve essere maneggiato con guanti nuovi, per cui abbiamo rifatto i tamponi».

 

Il proprietario della struttura nel laboratorio

A questo punto il commissario dell'Asp evidenzia l'ennesima anomalia registrata nella contorta vicenda riguardante la casa di cura. «Io ho telefonato al laboratorio di biologia del Pugliese Ciaccio e mi sono reso conto che il responsabile della virologia era a colloquio all'interno del laboratorio con il proprietario della struttura, cosa del tutto anomala. Ci sono delle cose che vanno chiarite, quindi ho chiesto un'analisi specifica e approfondita di tutto quello che è successo tra domenica lunedì e martedì. Voglio avere elementi di contesto precisi per poter valutare con grandissima attenzione che cosa è successo».

 

20 casi positivi

La ripetizione dei tamponi sugli ospiti e sugli operatori della struttura Torano Castello (Cosenza) ha fatto registrare, finora, 20 casi positivi -  un ospite e 19 operatori - e 55 casi negativi.

 

La replica di Claudio Parente

Da Claudio Parente riceviamo e pubblichiamo:

«Mi preme specificare che, da oltre dieci anni, non rivesto alcuna carica o partecipazione societaria in strutture sanitarie o socio-sanitarie; nello stesso periodo, proprio perché impegnato in politica, non ho mai messo letteralmente piede né a Villa Torano (come potrebbero testimoniare il centinaio di dipendenti che vi operano) né in altre strutture del Gruppo che ho concorso a creare.
Non ho mai messo piede in alcun laboratorio di analisi o parlato con i responsabili degli stessi così come non ho mai avuto l’onore di parlare con il Commissario Zuccatelli.
Conosco e rispetto fin troppo le regole, sia nella vita che in politica, per sapere che qualsiasi cosa avessi fatto si sarebbe prestata a squallide speculazioni da parte di personaggi in cerca d’autore o diffamatori di professione. Questo modo di essere mi ha portato a dover sopportare anche tanti soprusi perpetrati verso legittime istanze che hanno poi trovato ristoro solo presso le sedi giudiziarie competenti.
Le chiedo, pertanto, di pubblicare questa mia nota per ripristinare la verità dei fatti».

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