«Mi appello agli esperti e ricercatori italiani, che sono tra i più attendibili, stimati e credibili al mondo, affinché portino la loro preziosa attenzione e ricerca sui vaccini obbligatori che vengono fatti in Italia ed in comune con altri paesi al mondo. Potrebbe essere proprio qualche vaccino già utilizzato in comune con molti paesi al mondo, lo scudo che impedisce ai bambini e ai più giovani di essere contagiati e di manifestare eventualmente i sintomi importanti e gravi del coronavirus». 

 

Lo ha dichiarato il senatore calabrese di Forza Italia Marco Siclari, medico e capo gruppo in Commissione Igiene e sanità chiede ai ricercatori di valutare un'ipotesi che, se confermata, potrebbe cambiare il corso di quest'emergenza mondiale. «Il virus è così poco contagioso nei bambini - sostiene il parlamentare - poco in giovane età e molto negli anziani (al di là delle comorbidità e relazioni con la risposta immunitaria delle varie categorie) che può farci pensare al fatto che il coronavirus possa condividere qualche antigene con un dato virus per cui tutti i bimbi, la maggior parte dei giovani adulti e pochissimi anziani sono (storicamente) vaccinati». 

 

«Questa tesi naturalmente - prosegue Siclari - si contrappone a quella che sostiene che la causa della loro protezione va ricercata, sembra (ovviamente solo ipotesi) dalla sovraespressione dell'immunità innata: cioè non avendo memoria immunologica i bambini rispondono in maniera esplosiva a qualsiasi virus, dal più banale al più pericoloso. L'adulto invece basa la sua risposta immunologica molto più sulla memoria, quindi quando viene a contatto con nuovo patogeno non sa essere altrettanto efficiente. Da mesi mi confronto con colleghi medici e ricercatori sul tema. Sarebbe opportuno approfondire la ricerca sui vaccini obbligatori, già in uso, perché è possibile (ipotesi) che il coronavirus possa condividere, ribadisco, qualche antigene con un dato virus per cui tutti i bimbi, la maggior parte dei giovani adulti e pochissimi anziani sono (storicamente) vaccinati ed immuni. Solo la ricerca, al di là delle tesi di tutti gli esperti, può farci risposte concrete. Per questo mi auguro si ricerchi, anche, sui vaccini obbligatori».