VIDEO | I contagi preoccupano anche i cittadini di Scordovillo che denunciano il mancato rispetto delle quarantene da parte dei contagiati
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C’è fermento e preoccupazione a Lamezia Terme da quando il Coronavirus è entrato nel campo di Scordovillo e ha contagiato anche altre famiglie di origine rom che vivono all’esterno dell’accampamento. Sei i contagi certificati dall’azienda sanitaria, ma altri potrebbero essercene.
Diversi sarebbero a detta di chi vive nel campo i soggetti con sintomatologia che non vogliono sottoporsi al tampone. La scorsa settimana si è riunito il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Venerdì sera sono stati portati viveri a chi è contagiato e sono iniziati i controlli dei carabinieri in entrata e in uscita da Scordovillo. Entro oggi verrà messo giù un piano di controllo congiunto con tutte le forze di polizia.
Rimangono però timori sia da parte di chi vive fuori dal campo che da parte di chi vive all’interno dell’accampamento. Secondo quest’ultimi le quarantene non verrebbero rispettate. Sostanzialmente, i positivi non uscirebbero da Scordovillo, ma si muoverebbero all’interno. Dinamiche sulle quali il consigliere Mimmo Gianturco chiede verifiche e attenzione alta.
Un’attenzione da riservare non solo ai cittadini di origine rom, specie per quanto riguarda le forme di sostegno. «Il sindaco si deve dare una svegliata – ha affermato il politico ai nostri microfoni – bisogna garantire la sicurezza. Ma c’è anche la necessità che tutti quelli che hanno obbligo di quarantena in casa, e non solo i contagiati di origine rom, ricevano beni di prima necessità immediatamente per evitare che escano».