Secondo l'esperto, l'uscita a fine anno significherebbe che non è stato testato abbastanza sulla popolazione. E sul Dpcm: «È un compromesso e manca un serio provvedimento per regolare i trasporti»
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Il professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti, in alcune dichiarazioni concesse a Cusano Italia TV, sostiene: «Il vaccino disponibile per i primi di dicembre? Se questo dovesse accadere sarei preoccupato perché significherebbe che il vaccino non è stato testato sul campo, sulla popolazione. Non è apparsa – spiega - una sola pubblicazione scientifica al vaglio della Comunità, che testimoni che questo vaccino ha le caratteristiche che dicono che abbia – anche se - è lo strumento più adatto a combattere le malattie infettive in termini di costi ed efficacia».
Sul Dpcm
Secondo l’esperto, inoltre, l’ultimo Dpcm «è un compromesso» e i provvedimenti attuati «sono ragionevoli, altri meno comprensibili come il divieto di partecipazione a spettacoli e cinema, luoghi abbastanza regolati». Ritiene che il vero intervento sarebbe da fare sui trasporti che «sono un'occasione di assembramento pazzesca e non si capisce perché si tollerino»
Sulle scuole
Sulle misure legate alla scuola poi, il virologo afferma: «si poteva aprire un determinato distretto scolastico un mese prima per capire cosa succedeva in quella determinata area e non è stato fatto. Poi - aggiunge - si potevano fare campionamenti massicci con i test rapidi per capire se c'era trasmissione virale. Adesso qualsiasi discorso sulle scuole è fatto sulla base di intuizioni, di sensazioni».