A Non è l'Arena le accuse del sindacalista Azzarà: «La triade ha lasciato il comando nel bel mezzo della guerra». Nel mirino anche Cotticeli: «Scomparso da giorni». Il viceministro promette un'indagine
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«I commissari prefettizi dell'Asp di Reggio Calabria hanno lasciato le loro postazioni in piena emergenza coronavirus». Il segretario della Uil di Reggio, Nuccio Azzarà, è convinto che i tre “comandanti” dell'Azienda abbiano abbandonato la nave nel bel mezzo della tempesta.
Azzarà ha denunciato il caso nel corso della puntata di ieri di Non è l'Arena, la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti, alla quale ha partecipato in collegamento video anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.
La delibera firmata dai commissari
«Ci risulta che (i commissari, ndr) manchino dal comando delle loro postazioni», ha spiegato il sindacalista Uil, secondo cui la prova di questa assenza si nasconderebbe nella delibera 147 del 16 marzo, firmata dal prefetto Giovanni Meloni e dai dirigenti del ministero dell'Interno Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano, ovvero i tre funzionari chiamati a guidare l'Asp dello Stretto dopo il suo scioglimento per infiltrazioni della 'ndrangheta, avvenuto giusto un anno fa.
Lacnews24 ha trovato la delibera, con la quale la triade ha disposto che «per tutto il periodo di vigenza dell'emergenza sanitaria, gli atti deliberativi proposti o assunti dalla commissione straordinaria potranno essere sottoscritti sia collegialmente che disgiuntamente anche da uno solo dei componenti della medesima».
Le parole di Azzarà
«Non si può vivere nella speranza che non succeda niente», ha detto Azzarà durante la trasmissione. «Il problema è di ordine organizzativo. Noi abbiamo un'azienda provinciale che è stata considerata la più disastrata d'Europa, che è stata sciolta per infiltrazioni mafiose e che ha raccolto un debito di un miliardo di euro. E abbiamo dei commissari prefettizi che, addirittura, sono arrivati ad autorizzarsi la non presenza all'interno dell'azienda».
«In questo momento drammatico, in cui i comandanti non dovrebbero fare come Schettino, lei mi sta dicendo che i tre commissari non sono a Reggio. E dove sono?», ha chiesto Giletti.
Pronta la risposta di Azzarà: «Non sono calabresi e credo siano nelle loro abitazioni, mentre noi abbiamo esempi di commissari di altre aziende che da 15 giorni non si muovono da Reggio».
Il commento finale sui commissari dell'Asp è ancora più netto: «Sono uomini dello Stato che abbandonano i posti di comando nel momento in cui i soldati stanno combattendo una battaglia disarmati».
La risposta del viceministro
Il viceministro ha promesso di fare luce sul caso: «Se fosse davvero così sarebbe una bruttissima notizia. Domani mattina sarà la prima cosa che verificherò. Non si abbandona la nave nel momento del bisogno. Voglio sperare che non sia così».
Nel mirino anche Cotticelli
Tra i possibili «disertori», Azzarà ha incluso anche la massima autorità sanitaria calabrese, il commissario Saverio Cotticelli: «Dovrebbe avere in mano le sorti della sanità, ma di lui non si hanno notizie da giorni. È scandaloso perché il margine di tempo che abbiamo (rispetto alla diffusione dei contagi al Sud, ndr) così lo perdiamo completamente».
Sileri, tuttavia, dopo aver promesso di verificare anche questa informazione, e in seguito ad alcuni messaggi di confronto con lo stesso commissario regionale, ha provato a smentire le dichiarazioni di Azzarà: «Cotticelli mi ha detto che è stato fino a venerdì a Catanzaro e che ci tornerà lunedì. Non è vero che è assente da giorni e giorni».
«Non possiamo permettere queste cose», ha contrattaccato il dirigente uil. «Quindi dobbiamo dire che mentre i soldati stanno al fronte il generale sta a casa il sabato e la domenica? Non abbiamo più tempo, non possiamo aspettare che finisca la guerra per fare i conti. Abbiamo bisogno che vengano nominate persone autorevoli in grado di gestire la situazione prima che sia troppo tardi».
bellantoni@lactv.it