I dati dei recenti contagi che hanno interessato Casa Serena a Cassano e la San Pio a Corigliano Rossano testimoniano la gravità della situazione
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I dati relativi alla situazione pandemica in Calabria ed in particolare nei territori del Pollino, della Sibaritide e dell’Alto Tirreno cosentino, sono «fonte di preoccupazione e di allarme» per la Cgil, lo Spi e la Funzione Pubblica comprensoriali. Lo affermano Giuseppe Guido, Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Francesco Spingola, Segretario Generale SPI Pollino Sibaritide Tirreno, e Vincenzo Casciaro, Segretario Generale Funzione Pubblica Pollino Sibaritide Tirreno con riferimento preciso agli ultimi episodi che hanno interessato Rsa Casa Serena di Cassano Ionio (23 ospiti contagiati su 33 ed 1 decesso) e la Rsa San Pio di Corigliano Rossano (30 pazienti e 10 operatori contagiati) esempi lampanti della «gravità della situazione e l’elevato rischio a cui sono esposti gli anziani, i pensionati e le persone più fragili dal punto di vista sanitario»
Per il sindacato c’è necessità che la Centrale Operativa Covid 19 dell’ASP di Cosenza «eserciti con maggiore puntualità e capillarità il suo fondamentale ruolo nella lotta al virus, attuando scrupolosamente i protocolli previsti, perché è tanta la sua insidiosità e la sua pericolosità». Ma Cgil, Spi e Funzione Pubblica sono anche perplessi sul piano vaccinale messo in campo dalla struttura commissariale e chiariscono che per rispondere alle esigenze della popolazione la somministrazione dei vaccini «deve essere meglio definita, dare maggiori certezze nei tempi e nelle modalità poiché solo così si potrà evitare che gli anziani continuino a morire nelle Rsa o negli ospedali, solo così si potrà infondere fiducia nella popolazione e frenare le crescenti paure a volte incentivate dagli scetticismi e dai negazionismi».