L’ex parlamentare punta il dito contro la Regione che aveva assicurato l’assunzione di 360 operatori sanitari con contratto a termine fino a dicembre. «Spirlì critica il Dpcm Conte ma poi fa peggio»
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Duro l’attacco ai vertici regionali da parte del giornalista e politico calabrese Franco Laratta. Quello che non va giù al già parlamentare e dirigente del Pd sono le misure restrittive applicate nell’ambito dell’istruzione: didattica a distanza per tutte le scuole superiori e università calabresi. «È assurdo – tuona Laratta dalla sua pagina Facebook -. Spirlì prima critica ferocemente il governo per la durezza delle misure imposte al Paese, poi lui le peggiora nettamente».
L’ordinanza regionale sarà in vigore fino al 13 novembre, poi fino al 24 di quello stesso mese ci si sarà un allineamento all’ultimo Dpcm che prevede la didattica a distanza fino al 75%. «È un vero e proprio colpo di grazia alle scuole e alle università, che in questi ultimi mesi si erano tutte attrezzate per la sicurezza delle lezioni a distanza – spiega Laratta -. In tutte le scuole sono arrivate migliaia di mascherine. E il gel igienizzante è dappertutto. Nulla di particolarmente grave è accaduto finora negli istituti scolastici da provocarne chiusura».
Quindi la nota più dolente: «Che fine ha fatto l’impegno della Santelli? Trecentosessanta infermieri, uno per scuola, da assumere con contratto precario o come lavoratori autonomi fino al 31 dicembre, per rafforzare l'offerta sanitaria territoriale a fronte della riapertura delle scuole: è quanto prevedeva la circolare firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli, all’inizio dell’anno scolastico. Il presidente facente funzione Spirlì ne è conoscenza?»