Coinvolte diverse famiglie e anche un bimbo di due anni. Test in corso anche su residenti non collegati ai nuclei in questione ma con sintomi riconducibili al Covid-19
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La Regione Calabria ha istituito una zona rossa a Messignadi, popolosa frazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria. Qui, infatti, si sarebbe sviluppato un ampio focolaio e allo stato sono stati riscontrati tredici casi positivi al coronavirus su cinquanta tamponi effettuati. Tra i contagi, anche un bimbo di due anni.
Tamponi in corso
La Regione, anche grazie al riferimento del consigliere regionale Giannetta, residente ad Oppido, valuterà – tenendo conto dei risultati dei test – se allargare all’intero comune la zona rossa. Risulterebbero contagiate più famiglie. Inoltre, i tamponi vengono sottoposti anche a cittadini che – pur non collegati con i nuclei familiari in questione – presentano sintomi riconducibili al Covid-19. Proprio sui social, il consigliere ha parlato di una «misura estrema ma necessaria che abbiamo dovuto adottare».
Nell’invitare al rispetto delle misure restrittive, Giannetta ha poi rimarcato: «Che nessuno pensi di poter essere al di sopra delle regole e di poter mettere, con il proprio comportamento, a rischio la salute degli altri. Chi non ha rispettato il buon senso necessario a prevenire il contagio, ne risponderà. Ma questo è il momento di non perdere lucidità e il controllo. La situazione - ha specificato - è costantemente monitorata dagli organi preposti».
Infine, un passaggio sull’iter che s’intende seguire con la task force regionale: «Si inizierà con i test per i contatti sintomatici e poi per i contatti asintomatici. Ricordate che la quarantena per i contatti è una misura obbligatoria per verificare la positivizzazzione al virus nei 14 giorni di incubazione».
L’ordinanza della Regione
Nell’ordinanza di chiusura della frazione, emanata dalla Regione Calabria viene specificato: «Per evitare l’ulteriore diffusione del contagio, viene disposto il divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità di vicinanza fisica e limitando al massimo ogni spostamento, nonché il divieto di accesso, fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio individuato, per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nei controlli e nell'assistenza e nelle attività riguardanti l’emergenza, e per le forze dell’ordine, forze di polizia, forze armate, corpo nazionale dei Vigili del fuoco impiegati per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del covid-19 o in altri servizi d'istituto, dei servizi pubblici essenziali, per gli spostamenti connessi alle relative attività.
Vengono consenti solamente gli spostamenti ritenuti essenziali (ovvero spostamenti individuali temporanei, motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute) e «disposta la sospensione di tutte le attività commerciali e produttive, ad eccezione di quelle ritenute “essenziali”, se presenti nell’area individuata, secondo quanto già previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di lockdown».
Si ribadire la necessità, per tutte le persone presenti sul territorio interessato, «di mantenere comportamenti rispettosi dell’igiene, del distanziamento interpersonale con divieto di assembramenti e dell’uso di protezioni delle vie aeree, indispensabili a evitare nuove possibili fonti di contagio».