Apprensione nel piccolo centro abitato di Bocchigliero nel quale è stata accertata la positività al Covid 19 di un anziano ospite della locale casa di riposo Santa Maria.

Comunità isolata e preoccupata

Nel paese immerso nel cuore del Parco Nazionale della Sila, vivono poco più di mille anime. Anche la posizione geografica non ne favorisce i contatti con l’esterno. Per questo la notizia del contagio ha sorpreso e preoccupato la comunità.

L’origine del contagio

Ma c’è un episodio, che potrebbe spiegare la trasmissione del coronavirus nell’amena località montana. Negli ultimi giorni di febbraio all’interno della residenza sanitaria, è transitato un tecnico di protesi acustiche originario di Caloveto e residente a Corigliano-Rossano costretto al ricovero ospedaliero dallo scorso 13 marzo dopo aver contratto la malattia.

Distrazione fatale

L’uomo, secondo quanto si è appreso, nei giorni precedenti aveva soggiornato a Bologna e dopo il ricovero, non avrebbe informato adeguatamente la task force dell’Asp sui suoi spostamenti. La circostanza è  così emersa soltanto venerdì scorso 20 marzo.

Altri due stanno male

Al 118 è stato chiesto il trasferimento in ospedale anche per altri due anziani residenti nella struttura, con febbre e difficoltà respiratorie: per il momento sono stati posti in isolamento. Nel complesso la Casa Santa Maria ospita 25 persone oltre a circa 15 unità di personale cui l’Azienda Sanitaria sta prelevando il tampone per verificare eventuali altri casi di positività.

Rischio effetto domino

La diffusione della malattia a Bocchigliero potrebbe avere effetti drammatici: la popolazione ha un’età media che supera i sessant’anni. Inoltre sono frequenti gli spostamenti verso la costa jonica o in altre località del Parco, poiché nel paese mancano alcuni servizi essenziali come un distributore di benzina.

Da paradiso a lager

Preoccupazione è stata espressa dal movimento Il treno della rinascita, i cui componenti hanno rivolto un appello alle istituzioni affinché la situazione di Bocchigliero venga monitorata con attenzione per evitare il dilagare del contagio che potrebbe causare una strage tra i cittadini: «Se si diffonde in paese sarà una strage. Restare inermi – scrivono tra l’altro – potrebbe trasformare il nostro paradiso in un disumano lager di morte». Chiesto tra l’altro, di sottoporre a tampone tutta la popolazione.

Bisogna restare in casa

La raccomandazione a tutte le famiglie è quella di rimanere in casa, evitare contatti ed osservare tutte le norme igieniche contenute nei protocolli più volte pubblicizzati dalle istituzioni.

Un supporto dal comune

In questa ottica viene anche chiesto all’amministrazione guidata da Alfonso Benevento uno sforzo per garantire un servizio di consegna domiciliare di alimenti, farmaci ed altri beni di prima necessità per limitare al massimo gli spostamenti.