Il coronavirus torna a far paura in riva allo Stretto. Un anziano, infatti, è morto la scorsa notte nel reparto di Malattie infettive del Gom di Reggio Calabria. L’uomo, già affetto da altre gravi patologie non ha superato la notte dopo circa due settimane di degenza, nonostante gli sforzi profusi dall’equipe guidata dal primario, dottor Giuseppe Foti.

Intanto, il dato di oggi a livello regionale segna un picco che non può che far riflettere. Nelle ultime 24 ore registrati ben 42 contagi in Calabria37 solo nel Reggino. Tolti 3 migranti segnalati nel bollettino regionale, i rimanenti 34 sono da ricollocare in tutta l’area metropolitana.

Ma se 22 sono ricollegabili in parte al focolaio di Sinopoli (unica zona rossa della Calabria), 3 nella Locride e altri singoli casi isolati in provincia, 12 sono riconducibili a una classe del Convitto Campanella. Gli studenti, infatti, dopo aver riscontrato un primo caso positivo, sono stati messi in quarantena e sono stati sottoposti a tampone. 12 di loro sono stati contagiati.

Giorno dopo giorno, dalla riapertura delle scuole, continuano a verificarsi casi di contagio e intere classi o sezioni poste in quarantena. La didattica a distanza è nuovamente tornata ad essere lo strumento principe per consentire a studenti e professori di non interrompere l’attività didattica. Ma resta la paura perché finito il periodo di quarantena toccherà riconfrontarsi con un problema che non accenna a diminuire.