Fine settimana di controlli sulla diffusione del Covid 19 a Morano Calabro. L'amministrazione comunale ha scelto di eseguire lo screening sulla popolazione residente per monitorare l’andamento del contagio. Centocinquanta test eseguiti su categorie mirate di popolazione che hanno registrato solo 3 positività. L’operazione condotta nel rispetto delle misure di contenimento epidemiologico e secondo i canoni di sicurezza generale si è svolta nel chiostro di San Bernardino dove è stato realizzato un doppio percorso di accesso, con entrata/uscita distinte, all’area medica, sotto la direzione tecnica della dottoressa Maria Clorinda Aronna. La spesa dell’indagine sulla popolazione è stata di €4.600,00. Di questi, il cinquanta per cento era destinato all’acquisto dei test, dei dispositivi di protezione individuale e della sanificazione; il rimanente cinquanta per cento per processare gli esami.

Fondi del turismo dirottati sullo screening

L'amministrazione comunale ha scelto di impiegare le risorse che in un primo momento si era deciso di assegnare al comparto turistico sotto forma di “bonus” per incentivare la permanenza dei visitatori nelle strutture ricettive del territorio dirottandole per l’emergenza sanitaria in corso. «Ciò per dare un contributo serio e concreto ai bisogni di salute della comunità - ha dichiarato il sindaco Nicolò De Bartolo - Riteniamo di aver agito, come sempre, nell’interesse esclusivo della collettività. Con responsabilità e determinazione. E per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e della nostra gente. È oltraggioso e inaccettabile continuare a fare politica spicciola e vuota sulle spalle dei cittadini. Non è così che si rastrella il consenso. Perché la salute è un diritto inalienabile della persona; e curare un dovere sacrosanto di chi ne ha le competenze conferite dall’ordinamento giuridico democratico, troppo spesso disatteso in questo periodo». La risposta è diretta all'opposizione consiliare che in queste ultime ore ha comunicato la sua contrarietà alle scelte adottate dall'amministrazione pur avendo proposto, in una delle ultime conferenze dei capigruppo, lo screening a tappeto sulla popolazione residente.

Le parole dell'opposizione

Mentre all'inizio Biagio Angelo Severino del gruppo consiliare Morano Democratica e Giannatale Tramaglino di MoranoLab avevano scelto di collaborare con il gruppo di maggioranza «per un senso di responsabilità e di amore per la nostra comunità», nell'ultima fase si sono dissociati dalle scelte dell'esecutivo. «La maggioranza ha manifestato il suo vero volto, anche in tempo di emergenza per il Covid-19, non rispettando le decisioni prese durante le numerose riunioni dei capigruppo consiliari, adottando decisioni unilaterali, delegittimando in tutto e per tutto la partecipazione dei gruppi di opposizione, sottraendo agli stessi la positività delle proprie proposte». I gruppi di minoranza avevano proposto il progetto solidale per le attività commerciali che ieri si è ufficializzato e per le famiglie disagiate, «quest'ultimo non ancora avviato per le lungaggini della maggioranza». Avevano proposto l'attivazione della Usca comunale che inizialmente era stata accolta e che aveva visto la pubblicazione di avviso pubblico per reperire le professionalità per poter garantire assistenza domiciliare ai positivi al Covid 19. Visto il numero irrisorsio dei partecipanti si era deciso, in una riunione alla presenza degli operatori sanitari, di non avviare l'assistenza domiciliare ai positivi «ma di attivare grazie alla disponibilità degli stessi l'unità sanitaria per effettuare i tamponi rapidi antigenici, in modalità drive in, utilizzando la tenda montata dal Gruppo Speleo del Pollino nella piazza adiacente il monastero di San Bernardino». Ma l'amministrazione ha «sovvertito l'intera organizzazione» concordata - spiegano i gruppi di minoranza - venendo meno «non solo agli accordi assunti con i gruppi politici, ma offendendo la dignità personale e professionale degli operatori sanitari e del mondo associativo che avevano messo a disposizione la propria professionalità, a titolo di volontariato, quindi a costo zero per il Comune, rischiando la propria vita e rubando del tempo ai propri impegni e alle proprie famiglie, per amore della propria comunità».