Nella terra che ospita l’efferato e brutale omicidio di Fabiana Luzzi uccisa e bruciata viva a soli 16 anni, si continua nell’esercizio delle violenze sulle donne, come se nulla fosse accaduto. Molte sono le denunce depositate presso gli organi preposti, altrettante però sono le donne costrette a subire perché dipendenti economicamente o perché continuamente minacciate.

Nelle ultime ore in una delle aree periferiche del coriglianese una 40enne è stata trasportata in ospedale perché aggredita dall’ex convivente. Ne avrà per 30 giorni. Il presunto autore è l'ex convivente con cui ha avuto una bimba. Il tutto è in mano ai carabinieri della compagnia di Corigliano che seguono la vicenda da più tempo e il fascicolo è in mano ai giudici della procura di Castrovillari. In un altro caso, invece, quello che doveva essere un normale rapporto di lavoro si trasforma in un incubo per una donna, sposata con figli. Il Gip del tribunale di Castrovillari ha emesso una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo con l’accusa di atti persecutori ed estorsione. Vittime prescelte: R.T. 46 anni (moglie) e C.E.A, 58 anni (marito).

I ricatti di uno stalker nei confronti di una coppia 

L’indiziato avrebbe preteso in due circostanze diverse la somma di 1300 euro costringendo la coppia ad effettuare il versamento. Due le denunce depositate presso gli uffici del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano nell’arco di un anno, all’interno delle quali la donna parla di iniziale frequentazione di lavoro  tra lei e l’indiziato che col tempo  si sarebbe trasformato in un rapporto amichevole. Ma le cose cambiano nel corso della frequentazione.

L’uomo inizia a pretendere dalla coppia e soprattutto dalla donna qualcosa in più di una semplice amicizia. La presunta vittima si oppone ma al suo rifiuto l’indiziato si scatena e dà vita ai primi comportamenti assillanti e persecutori nei confronti della coppia. Importante si rivelano i messaggi whatsapp, foto, nonché pedinamenti, minacce e richieste di denaro, lettere e scritti vari depositati nella cassetta della posta presso l’abitazione dei due, fino ad arrivare al 5 agosto scorso quando viene danneggiata l’autovettura della donna parcheggiata nei pressi dello studio del marito. Un ultimo episodio si consuma nei giorni scorsi quando l’uomo minaccia la coppia di stare attenti ai propri figli. Gli uomini del commissariato di Corigliano Rossano avviano un’attenta attività di riscontro, assumendo informazioni mediante la conferma di testimonianze, oltre a visionare una grossa mole di filmati inerenti le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza di numerosi esercizi commerciali ed abitazioni private, riuscendo così a riconoscere in uno di questi l’indagato, quale autore sia del danneggiamento dell’autovettura della R.T. sia delle lettere minatorie fatte recapitare presso il magazzino dei coniugi perseguitati.