VIDEO | Una rimessa di imbarcazioni è stata costretta a chiudere per impossibilità di lavorare e molti abitanti di un villaggio sono stati evacuati. Pronto un esposto al tribunale di Castrovillari
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Fughe di ammoniaca dalla centrale Enel di contrada Cutura: in qualche caso si è reso necessario un provvedimento di evacuazione degli abitanti di un villaggio prospiciente, mentre è divenuto impossibile poter lavorare agli addetti di una rimessa di imbarcazioni che è collocata proprio a ridosso del sito energetico, lato mare. Ed è pronto un esposto alla procura della repubblica del tribunale di Castrovillari al fine di verificare ed accertare se vi siano responsabilità penali circa l’accaduto. «È da più di un mese che l’Enel emette esalazioni venefiche pericolosissime», racconta Francesco Lonetti gestore della rimessa che ha già riferito il tutto alle forze dell’ordine i cui rappresentanti hanno messo a verbale.
L’uomo racconta di almeno tre episodi avvenuti nell’agosto scorso, ripetuti in questi giorni. «Abbiamo allertato sempre le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute. Loro stessi hanno potuto constatare la gravità». Odori forti, asfissianti: «Ho capito cosa significa una camera a gas», denuncia l’operatore, il quale s’interroga sulle cause e sui livelli di responsabilità: «Non sappiano se sia Enel che ha ordinato questi lavori o se siano le aziende che stanno operando l’intervento di smantellamento che causano la fuga di ammoniaca. Di certo, continua Lonetti, non si può attentare alla vita delle persone con una superficialità inaudita».
Residenti costretti a lasciare un villaggio
La struttura ospita 200 posti barca, tra assistenza e guardiania operano dalle 5 alle 7 unità, e c’è un consistente via-vai di turisti e clienti che quando si sono verificati gli episodi sono dovuti andare vita di corsa per gli odori asfissianti. «Questa cosa deve finire, non si può rischiare la vita per una cosa che è palesemente contro la legge; se si devono fare dei lavori all’Enel e sono pericolosi per l’incolumità delle persone, gli stessi devono essere fatti in sicurezza assumendosi ognuno le responsabilità. Bastava che l’Enel avvertisse circa le attività poste in essere e noi avremmo assunto tutte le precauzioni del caso».
Alcuni cittadini residenti in un villaggio sono dovuti ricorrere a cure mediche. «In una occasione, eravamo in spiaggia, racconta uno dei residenti, quando è arrivata un’ondata insopportabile e siamo dovuti scappare. In tanti ci siamo barricati in casa con l’uso della mascherina». Un’altra testimonianza di una mamma riferisce di gravi sintomi ai danni del figlio che ha dovuto lasciare la residenza estiva e rientrare con urgenza nell’abitazione di Rossano. Del tutto è stato notiziato l’ufficio Ambiente del Comune di Corigliano-Rossano.