Lati positivi ma anche criticità nella didattica a distanza. Il nuovo anno scolastico è partito sulla scorta dell’esperienza avviata durante la fase uno della pandemia, ed in parte si è rivelata utile per il corpo docente e studentesco a familiarizzare con il mondo dell’innovazione e del digitale. Poco cambia sugli orari, moduli da 50 minuti e 10 di pausa. Uno degli aspetti critici, tuttavia, riguarda la socializzazione e, di conseguenza, il venir meno dei rapporti interpersonali ed emozionali. 

La sfida all’innovazione e la mancata formazione

La didattica a distanza, ad ogni modo, ha messo a dura prova il personale docente poco abituato alla digitalizzazione. Già nel 2015 il legislatore, nell’ambito del piano nazionale “la buona scuola” aveva posto al centro dell’azione formativa l’educazione al digitale. Ma su questo fronte i ritardi nella formazione sono clamorosi ed oggi si avverte il contraccolpo in sede di didattica a distanza.  Tutto il personale scolastico, non solo i docenti, è in gioco nella sfida all’innovazione. Il corpo docente è chiamato a una nuova metodologia didattica, ad approcci organizzativi, a nuove tecniche di apprendimento e di miglioramento. Si richiede, dunque, uno sforzo collettivo da parte di tutte le componenti in campo.

Nei licei di Corigliano si procede a ritmi serrati

La nuova dirigente scolastica dei licei di Corigliano, che ospita una comunità studentesca di circa 800 unità, Vita Ventrella, si ritiene soddisfatta dell’uso della Dad sia al Classico sia allo Scientifico. «I ragazzi seguono con curiosità e interesse le lezioni.  Anche i percorsi di ex alternanza continuano con la Dad, oltre agli eventi “Libriamoci” e “Io leggo perché” seguono i propri corsi in videoconferenza». Sottolineata qualche criticità nell’approccio col digitale: «Sono stati attivati dei corsi di formazione per i docenti. È necessario acquisire delle competenze che, per metodo, sono diverse rispetto al passato. Fare lezione in videoconferenza comporta delle tecniche di insegnamento con modalità differenti. La stessa strutturazione delle prove di verifica o la riconsegna dei compiti deve seguire alcuni criteri. Esiste dal 2015 il piano nazionale scuola digitale, purtroppo i percorsi formativi non sono stati attuati in toto».