L'ennesimo episodio di violenza ha evidenziato problemi persistenti nell’istituto penitenziario. I sindacati chiedono al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria di prendere provvedimenti immediati
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Nel carcere di Corigliano Rossano si è verificato un nuovo episodio di violenza che ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e la gestione dei detenuti. Nel pomeriggio di venerdì, un detenuto già coinvolto in disordini precedenti ha aggredito il vice comandante del reparto, cercando di strangolarlo.
L'aggressione è stata fermata grazie all'intervento tempestivo del personale penitenziario, ma l'incidente ha evidenziato problemi persistenti nell’istituto penitenziario. Negli ultimi mesi, numerosi detenuti problematici sono stati trasferiti nel carcere, nonostante fossero stati allontanati per motivi di sicurezza.
Un altro aspetto preoccupante è la presenza di detenuti affetti da disturbi psichiatrici nel carcere, senza una struttura adeguata per gestire tali casi. I rapporti indicano che le risorse sanitarie per la salute mentale sono insufficienti, con solo due visite settimanali di uno psichiatra per l'intero istituto.
I sindacati chiedono al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria di prendere provvedimenti immediati. «Si richiede una revisione della classificazione delle strutture carcerarie, afferma Giovan Battista Durante del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, con una suddivisione basata sui livelli di sicurezza». Inoltre, si sollecita la creazione di adeguati servizi sanitari per la salute mentale in collaborazione con le ASL, al fine di garantire un'assistenza adeguata ai detenuti affetti da disturbi psichiatrici.
È evidente che sono necessari interventi urgenti per migliorare la sicurezza e la gestione dei detenuti nel carcere di Rossano. L'obiettivo è garantire un ambiente sicuro per il personale penitenziario e prevenire future situazioni di violenza.