Quando la contabilità sovrasta la sfera umana. Da oltre un mese attende la consegna dall’Asp di Cosenza di una sedia a rotelle ma non riesce ad ottenerla. Mal si comprende se per ragioni economiche o vizi burocratici. Fatto sta che Giuseppe Luigi Greco, 69 anni, affetto dal morbo di Parkinson con deviazione della schiena aggravata dalla sindrome di Pisa non è messo nelle condizioni di poter deambulare.

Invalido, vive in casa con la moglie.  A settembre parte la domanda per l’avvio dell’istruttoria. Si ottiene la visita domiciliare. Trascorrono i giorni e la minaccia di un esposto accelera le procedure. Viene assegnata una sedia a rotelle rigenerata ma è inadeguata, perché troppo pesante da trasportare.

«C’è chi vede la mia diagnosi come una non malattia e ciò mi porta a non a aver fiducia nel domani», afferma il paziente, supportato dalla moglie Rosita Sangiovanni che ha direttamente seguito l’istruttoria.

«A noi serve una carrozzina per portare mio marito fuori, poter uscire ed avere una vita regolare. Che sia leggera da poter maneggiare considerato che siamo da soli e non abbiamo nessuno. Purtroppo mi sono resa conto che è come se fossimo di fronte a un problema insormontabile. Questi uffici si attengono a dei numeri senza pensare che al di là della contabilità ci sono delle persone in stato di bisogno perché soffrono. Si trova qualsiasi cavillo per poter rinviare».