Chiesta l’emissione di un provvedimento che chiuda i cancelli degli istituti. Diversamente, dinnanzi a contagi da Covid, si dicono pronti ad intraprendere le vie legali
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Ventisette alunni dell’Istituto di istruzione superiore, Itas Itc, corso serale Perito nel Turismo e Servizio socio sanitario si rivolgono al sindaco Flavio Stasi e lo invitano a emettere un provvedimento che prolunghi la didattica a distanza, se ciò non dovesse avvenire saranno citati in giudizio, nel caso di qualche contagio, sia il sindaco sia la scuola. La nota è perentoria e non lascia margini ad interpretazioni. I ragazzi hanno paura per via dei dati epidemici che hanno raggiunto in città risultati preoccupanti. In un contesto in cui non possono essere garantiti i trasporti, la sanificazione per i due turni di frequenza giornaliera (diurno e serale), la mancanza delle idonee misure volte a tutelare l’incolumità pubblica si chiedono a chi attribuire le responsabilità nel caso in cui il virus dovesse entrare nelle classi.
«Sindaco- sottolineano in una petizione- le chiediamo in un momento storico come questo di non sottovalutare le esigenze di noi cittadini, se è vero che la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e l’interesse della collettività deve permettere di continuare ad usufruire della Dad per tutelare ogni singolo alunno ed al contempo l’intero nucleo familiare di cui fa parte. La storia ci insegna che per far fronte al rapido diffondersi di una pandemia le prime cose da chiudere sono i cancelli scolastici e oggi abbiamo la fortuna di poterli tenere aperti virtualmente quei cancelli, grazie all’uso delle tecnologie informatiche che ci permettono di avere un rapporto diretto tra alunno ed insegnante. Un contatto sicuro, tra lo stesso gruppo scolastico, senza dover stare immobili in un banco, senza dover indossare mascherine per tutta la durata delle lezioni, senza subire sbalzi termici fra termosifoni con temperature equatoriali e finestre aperte contemporaneamente ed poter usufruire di servizi igienici sicuri, cosa da non sottovalutare».